Tutte le proprietà dalla zucca
Le origini della zucca
La zucca appartiene alla grande famiglia delle Cucurbitacee, molto ricca di varietà, e viene utilizzata in moltissimi campi non solo in cucina, ma anche in cosmesi e in medicina. Della zucca non si butta via nulla e persino il suo involucro può essere riciclato come contenitore. Questo vegetale è originario dell’America Centrale, infatti, i più antichi semi sono stati ritrovati in Messico tra il 7.000-6.000 a.C. Gli indiani dell’America del Nord utilizzavano la zucca come un alimento base, e quando arrivarono gli europei impararono da loro a coltivarla. Il termine zucca deriva dalla parola “cocutia” ossia “testa” che nel tempo si è trasformata in “cocuzza”, “cozuccae” e, infine, zucca. Per scegliere bene una zucca bisogna “colpirla” con le nocche della mano e verificare che emetta un suono sordo. Il picciolo deve essere morbido e ben “attaccato” alla zucca e la buccia deve essere pulita e senza ammaccature. Questo ortaggio può essere conservato per tutto l’inverno in un luogo buio e asciutto ma, secondo la tradizione, andrebbero mangiate entro carnevale.
Le proprietà nutrizionali
La polpa della zucca contiene diversi principi attivi, in particolare modo carotenoidi, ma anche mucillagini e sostanze pectiche, e il suo succo viene normalmente usato come diuretico. Sempre dal succo si ricava un estratto che, mischiato al latte, è molto indicato per combattere i disturbi gastrici e le patologie della prostata. I semi di zucca sono molto utili al benessere dell’organismo poiché contengono fitosteroli, olii grassi, melene e fitolecitina e, freschi, possono essere pestati per estrarne un olio che favorisce la guarigione delle scottature. Molto famosi sono invece i semi di zucca tostati e salati, che generalmente vengono serviti come “stuzzichini”. Inoltre i semi contengono la cucurbita, un amminoacido fondamentale per paralizzare la tenia echinococco (verme solitario) e sono utili per alleviare le infiammazioni della pelle e prevenire le disfunzioni delle vie urinarie.
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