Zattera 2.0 “Rosetta”: ecco perché è così importante riciclare i rifiuti
Ma lo sapete che ogni Italiano produce in media 541 kg di rifiuti urbani per un totale di 32.471.591 tonnellate?
Le zone in cui risulta una maggiore produzione di rifiuti sono la Toscana (686 kg/pro capite), le province di Olbia-Tempio (890 kg) e Rimini (850 kg). Le province in cui se ne produce molto di meno sono Ogliastra (340) e Avellino (360).
Nonostante ciò la maggioranza dei cittadini ancora si ostina a non voler fare la raccolta differenziata, sebbene questa sia una cosa essenziale per il bene del pianeta.
Riciclare i rifiuti significa recuperare le materie prime invece di smaltirle direttamente nelle discariche e negli inceneritori. In questo modo si ridurrebbe l’utilizzo di energia, l’emissione dei gas serra e l’accumulo di sostanze non biodegradabili. Ma soprattutto verrebbero utilizzati meno alberi per produrre la carta, meno sabbia di silicio per il vetro o meno bauxite per l’alluminio.
Ovviamente tutto questo accumulo di rifiuti non biodegradabili va anche a influire sulla condizione delle spiagge e delle sue acque. In Italia, infatti, nel 2016 è venuto fuori che ogni 54 km di spiaggia c’è un punto inquinato, spesso proprio in prossimità di stabilimenti frequentati da bagnanti. Le situazioni più critiche si trovano nelle Marche, in Abruzzo e in Calabria, in cui oltre ad aver trovato cumuli di rifiuti, per la maggior parte plastica, sulla sabbia, è stato riscontrato anche un forte inquinamento delle acque
Questo però è causato anche, e soprattutto, dalla mancanza di depuratori. Infatti il 25% della popolazione oggi ancora non è coperto da un idoneo servizio di depurazione, nonostante la legge lo imponga. Questo, oltre a portare gravi problemi per la salute dell’uomo, allontana il turismo da queste zone.
Inoltre, nelle zone più inquinate manca un’adeguata segnalazione, infatti non si trovano cartelli con divieto di balneazione o cartelli informativi che hanno la funzione di informare sulle classi di qualità del mare.
Zattera 2.0 Rosetta: le aree marine protette
Una soluzione sono le aree marine protette (AMP). In queste riserve le attività di pesca sono vietate o limitate ed è assolutamente vietato abbandonare rifiuti sulle spiagge. Le AMP favoriscono inoltre la ricerca, la conservazione della flora e fauna marina e l’incremento di un nuovo tipo di turismo che è quello sostenibile. In questo modo si creano anche nuove occasioni di buona economia. Le aree marine protette in Italia sono 27, divise su tutta la costa della penisola.
Le AMP sono l’unica soluzione così per la salvaguardia della fauna marina. A oggi, infatti, circa il 52% delle tartarughe ha ingerito plastica. E purtroppo la sorte di queste tartarughe marine è la morte o, nella migliore delle ipotesi, una grave compromissione permanente della salute. I rifiuti possono infatti incastrarsi nell’intestino, o perforarlo portando l’animale alla morte oppure avvelenarle con il rilascio di sostanze tossiche.
Ed è proprio a questo che la nostra Zattera vuole mettere un punto per salvaguardare non solo la salute della fauna marina, ma anche quella dell’uomo.
Vi salutiamo e alla prossima settimana!
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