WELL Building: l’edilizia mette al centro l’uomo
Col passaggio al secondo millennio monta una dura battaglia tra quelle che sembrano essere i due principali sistemi di certificazione sostenibile: il BREEAM e il LEED (solo molto più tardi nascerà il WELL Building). Il primo si costituisce nel 1990 con solo 27 crediti mentre il secondo viene lanciato dal USGBC nel 1998. I loro principi non sono molto diversi e le poche differenze sono sempre legate alle diverse realtà amministrative e legislative di riferimento: entrambi esprimono la volontà di rinnovare la filiera delle costruzioni e renderla più sostenibile, attraverso una limitazione o completa neutralizzazione dell’impronta di carbonio, il tutto finalizzato a migliorare la salute del nostro pianeta, ma soprattutto a creare nuovi sbocchi di prosperità economica.
Qualcosa incomincia a cambiare nel secondo decennio, quando si prende coscienza che l’essere umano, o meglio il suo benessere psico-fisico, debba rappresentare il riferimento principale nella definizione del concept dell’ambiente costruito, anche rispetto alla questione ecologica. Così nasce l’idea di WELL Building.
Il Living Building Challenge sorto nel 2006 segna un’importante svolta nel modo di concepire la sostenibilità del costruito, in quanto sottolinea l’importanza di un protocollo che non sia esclusivamente prescrittivo e teso al contenimento di effetti negativi di uno sviluppo incontrollato, ma che crei un sistema rigenerativo, resiliente e capace di affrontare e risolvere i cambiamenti imprevedibili che il futuro riserva. I sette petali – indicativi delle sette categorie prestazionali di LBC – fanno per la prima volta riferimento a concetti quali la bellezza e al binomio felicità/benessere.
WELL Building: migliorare il benessere dell’uomo attraverso la valutazione dell’impatto che l’ambiente costruito può avere sulla salute
La visione politica mira ad una comunità giusta, equa, rigenerativa, riconciliata con la natura, ma l’edificio rappresenta ancora il riferimento principale del programma. Nell’ottobre del 2014 l’Istituto Internazionale Well Building™ (IWBI), una corporazione per il bene pubblico legata al WBGC – World Green Building Council – (a cui lo stesso USGBC appartiene), lancia il Well Building Standard con una missione profondamente stravolta rispetto ai precedenti protocolli: migliorare il benessere dell’uomo attraverso la valutazione dell’impatto che l’ambiente costruito può avere sulla sua salute. Non a caso l’organo costituente coinvolge non solo esponenti dell’industria edilizia ma anche gruppi di ricerca e importanti istituzioni mediche. I criteri di valutazione, misurazione e certificazione delle prestazioni dell’edificio si basano sull’evidenza dei dati empirici ottenuti, con l’aspettativa di creare un processo aperto e continuo di autoregolazione che incrementi i dati empirici di riferimento e definisca standard costruttivi sempre più soddisfacenti. Non si tratta solamente di adottare tecnologie avanzate per sistemi energetici ecosostenibili, oppure di impiegare materiali a basso impatto ambientale, ma si ricorre a politiche gestionali dell’edificio che possano guidare gli occupanti nell’adozione di schemi comportamentali salubri. I sette concepts di riferimento di questo innovativo protocollo sono l’aria, l’acqua, il cibo, la luce, il fitness, il comfort, la mente.
Essi in parte richiamano ai tradizionali crediti degli altri protocolli, soprattutto per quello che riguarda la certificazione degli involucri, ma la novità è che adesso il centro dell’attenzione si sposta dalla prestazione dell’edificio al buon funzionamento dell’organismo umano, in considerazione dei diversi processi fisiologici (respirazione, circolazione sanguigna, sistema digerente, ecc.), sulla base di una ormai acquisita consapevolezza che il benessere mentale è strettamente unito a quello fisico. Non a caso il grafico di riferimento è una piramide (vedi figura in basso) che vede in cima la “mente”, insieme ai diversi fattori che possono contribuire a migliorare i meccanismi cognitivi, il controllo emozionale, lo stato di consapevolezza.
Ci sono poi altre categorie che si susseguono a seconda della loro stretta correlazione con il buon funzionamento dell’organismo. Le strategie adottate, siano esse finalizzate al comfort, all’illuminazione o ad altro, non considerano solo aspetti tecnici quali gli equilibri termici, i livelli di isolamento acustico o il controllo del glaring (abbagliamento), ma mirano a una ergonomia mentale che considera nuovi aspetti qualitativi: la bellezza dei layout, il rapporto con la natura, l’interazione con gli odori, la qualità sonora degli ambienti. Per esempio l’ottimizzazione dell’illuminazione naturale ricerca il giusto dosaggio qualitativo e quantitativo della luce nel rispetto del ciclo veglia-sonno (ritmo circadiano), fondamentale per ottimizzare le funzioni cognitive, l’intelligenza emozionale, oltre che regolare le diverse funzioni fisiologiche. La gestione del cibo, che stabilisce i diversi menù con relativi dosaggi, prevede anche programmi per il mindful- eating (mangiare con consapevolezza).
Naturalmente l’applicazione di questi principi di Well Building può avvenire per specifiche categorie di edifici, cioè quelli che consentono un monitoraggio e una gestione centralizzata dei diversi servizi offerti, quali i luoghi lavorativi delle realtà economiche e/o istituzionali di media e grande dimensione, anche se non mancano nuovi programmi pilota per complessi multi – residenziali e per l’edilizia scolastica. Uno degli esempi più recenti di certificazione WELL (livello Gold) è l’ufficio One Carter Lane, il primo edificio in UK di questo tipo, che tra l’altro ha conseguito anche la certificazione BREEAM, dimostrando che benessere e sostenibilità siano assolutamente compatibili. Questo edificio adotta diverse misure sostenibili, quali l’uso di arredo in materiale locale appositamente disegnato e realizzato organicamente con l’involucro, ma soprattutto cerca di migliorare le abitudini ed i comportamenti dei suoi occupanti con un programmi e layout ben studiati. La presenza di spogliatoi, docce e rastrelliere incentiva il ciclismo e offre un’alternativa salubre ed ecologica alla commutazione, corsi di yoga sono offerti settimanalmente, mentre la caffetteria garantisce quotidianamente l’accesso alla frutta fresca. Ma qual è la visione a monte del WELL building Standard? Il solo filantropismo non può muovere e motivare una macchina così complessa, nonostante essa apertamente sostenga la filosofia biofilica secondo la quale la Bellezza, principale promotrice evolutivo fino ad oggi, è anche la principale garante per soluzioni ottimali negli sviluppi futuri. In realtà questo nuovo approccio progettuale, olistico e integrato, ha ben compreso che più alto è lo standard di vita degli occupanti, e quindi il loro livello di soddisfazione e di benessere, migliore è la loro perfomance e quindi la produttività. Molte aziende considerano la certificazione WELL Building come un mezzo per dimostrare la qualità di spazi per uffici e attrarre talento per mantenere alto il livello del personale. Si stima che il costo di progettazione subisca un incremento di circa 230 euro pro-capite, ma ci si aspetta anche che forti risparmi possano venire con la riduzione dell’assenteismo oltre che con il miglioramento produttivo. Troppo giovane il programma per poter disporre di dati concreti e valutare precisamente i risparmi ottenibili, ma nel frattempo le persone coinvolte nel programma ed intervistate forniscono testimonianze molto soddisfacenti.
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