voli sono più pericolosi
Mobilità

Voli sono più pericolosi con il cambiamento climatico

Non è certo la prima volta che si parla del rapporto tra voli aerei e cambiamento climatico: si è infatti calcolato che proprio gli spostamenti di aeroporto in aeroporto siano responsabili di circa il 3,5% di tutti i driver del cambiamento climatico (stando a uno studio pubblicato sulla rivista Atmospheric Environment nel 2021). C’è però un’altra prospettiva interessante sul medesimo rapporto: è infatti sempre più evidente che i voli sono più pericolosi per via del climate change. A riassumere e spiegare questo fenomeno è stato il National Geographic, con il supporto del professore di scienze atmosferiche Paul D. Williams; nello specifico, i voli sono più pericolosi in 5 modi diversi, sempre per via del cambiamento climatico.

Come e perché i voli sono più pericolosi per il cambiamento climatico

Come si diceva, i voli sono più pericolosi rispetto al passato per via del climate change, e i rischi continueranno probabilmente a crescere anche nei prossimi anni. Ecco quali sono le principali minacce individuate dagli studiosi e connesse strettamente al cambiamento climatico:

  1. Turbolenze estreme: negli ultimi anni e mesi sono state riportate diverse notizie di importanti turbolenze durante diversi voli aerei, le quali hanno causato ferite e persino una vittima, morta per infarto. Oggi queste turbolenze sono sempre più comuni, soprattutto in determinate aree: il team di Williams ha per esempio calcolato che la turbolenza in aria libera sull’Atlantico Superiore è del 55% più grave rispetto a quanto registrato nel 1979. A motivare questo incremento delle turbolenze sarebbe la progressiva accelerazione dei venti nell’alta atmosfera: per ogni grado centigrado di riscaldamento, infatti queste correnti aumentano del 2% la propria velocità:
  2. Danni da tempesta: le immagini del muso di un aereo dell’Australian Airlines distrutto dalla grandine a giugno hanno fatto il giro del mondo. Il velivolo è stato costretto a un atterraggio di emergenza, per fortuna senza conseguenze sui passeggeri; è certo che con il cambiamento climatico le grandinate diventeranno sempre più violente, con chicchi più grandi, e quindi con una capacità distruttiva maggiore;
  3. Piste di atterraggio allagate: i voli sono più pericolosi anche per le condizioni del suolo. Come è noto, gli aeroporti vengono costruiti preferibilmente in aree pianeggianti, basse, non a caso spesso nelle vicinanze di corsi d’acqua. Non sorprende allora che sempre più spesso ci siano problemi con delle piste di atterraggio allagate. Considerando anche che già oggi circa 100 aeroporti si trovano al di sotto del livello del mare, si è calcolato che entro la fine del secolo il rischio di inondazione delle piste di atterraggio aumenterà fino a 69 volte.
  4. Temperature sempre più alte: la capacità di decollare degli aerei dipende dalla portanza, ovvero dalla forza aerodinamica generata dall’interazione tra le ali dell’aereo e le molecole dell’aria sottostante. Al riscaldarsi dell’aria, però, quest’ultima si espande, diventando meno densa, così da ridurre la portanza. Ne consegue quindi che i decolli diventano più difficili, necessitando di piste più lunghe o carichi minori: il team di Williams ha calcolato che, negli aeroporti della Grecia, la distanza necessaria agli aerei per decollare negli ultimi sessant’anni è aumentata in media dello 0,15% ogni anno.
  5. Più tempo per le stesse distanze: il già citato aumento della velocità dei venti nell’alta atmosfera rende le correnti contrarie più forti, così da rendere più lenti e meno efficienti i viaggi aerei. Si calcola che – anche a fronte di uno stop della crescita dell’industria dell’aviazione – ogni anno gli aerei trascorrono in volo 2.000 ore in più rispetto all’anno precedente. E quindi più consumi, più rischi, più emissioni.

Per tutti questi motivi, i voli sono più pericolosi e lo saranno sempre di più nei prossimi anni. Ognuno di questi motivi è peraltro un nuovo fattore che dovrebbe spingere a ridurre il ricorso agli spostamenti aerei, per ridurre emissioni e rischi.