The Dreaming Tree: il vino sostenibile di Dave Matthews
Agricoltura

Vino sostenibile: l’etichetta “The Dreaming Tree” di Dave Matthews

Molti musicisti di fama mondiale hanno rivolto l’attenzione al mondo enologico, decidendo di legare il proprio nome a quello di un vino. Parliamo di Sting, Madonna e Simply Red, solo per citarne alcuni. Ma nessuno più di Dave Matthews dell’omonima Dave Matthews Band ha investito soldi e denaro in un progetto volto a produrre un vino sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

Dopo aver avviato l’attività in Virginia quasi 30 anni fa, Dave Matthews decide di allargarla qualche anno dopo acquistando dei terreni in California, regione più vocata alla viticoltura. È qui che nasce The Dreaming Tree, etichetta che ad oggi produce con successo vini bianchi e rossi, esportandoli in tutto il Mondo.

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Produrre vino sostenibile è l’impegno primario di The Dreaming Tree

L’idea alla base di The Dreaming Tree, nome ispirato al titolo di una delle sue canzoni più famose, nasce dall’incontro di Dave Matthews con il winemaker neozelandese Sean McKenzie. Se il musicista, da un lato, è la fonte d’ispirazione del progetto, McKenzie è quello che realizza concretamente i vini, potendo vantare indiscutibile competenza ed esperienza nel settore. In aggiunta al desiderio di produrre dei vini buoni, l’elemento che sta alla base della loro comunione di intenti è stato, senza dubbio, la voglia di farlo nel rispetto dell’ambiente.

Dave Matthews e Sean McKenzie

Viticoltura organica e riciclo: le chiavi per rispettare il territorio e l’ambiente

Nelle vigne californiane di Dave Matthews si raccolgono grappoli d’uva non trattati con fertilizzanti chimici, pesticidi o altri prodotti nocivi per l’uomo e l’ambiente. Questo è il primo passo per ottenere un vino sostenibile ma non è certo sufficiente. Elemento molto importante è il packaging, come cioè la bottiglia viene introdotta nel mercato. Attualmente, la tendenza dei produttori, piccoli o grandi che siano, è quella di utilizzare materiali di notevole pregio. Parliamo di bottiglie con un vetro molto spesso e pesante, tappi in sughero di alta qualità ed etichette prodotte con carta pregiata.

Bottiglie più leggere e meno inquinanti

Dave Matthews, invece, nella sua azienda, sovverte questi schemi tradizionali, cercando di riciclare il più possibile. Si parte dalle bottiglie, che hanno un peso inferiore a quelle standard di circa 150 grammi. Sono realizzate con una minore quantità di vetro e prodotte usando il gpl al posto di altri combustibili più inquinanti. Il risultato di una bottiglia più leggera non si riflette solo nel minor quantitativo di energia utilizzato per produrla ma anche in un notevole calo dei costi per il loro movimento a terra. Appare chiaro, infatti, che un carico di bottiglie di questo tipo richiede anche un minor dispendio di carburante per il trasporto.

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Carta riciclata per le etichette ed energia solare

Preferiamo piantare alberi piuttosto che tagliarli: è questo il messaggio che vuole lanciare The Dreaming Tree, realizzando le etichette delle bottiglie esclusivamente in carta riciclata. Anche i tappi sono riciclabili e nel sito dell’azienda è stato messo in evidenza l’invito rivolto ai consumatori a gettare le bottiglie nell’apposito contenitore, così da poter essere riciclate.

In aggiunta, The Dreaming Tree, per far fronte all’importante quantità di energia necessaria per la produzione, utilizza pannelli solari, in collaborazione con altre 3 aziende vinicole del territorio, potendo contare così su un numero di pannelli complessivo che ammonta a ben 17.000. L’impegno di Dave Matthews è dimostrato anche dalla partecipazione della sua azienda ai progetti della Carbon Disclosure Project, un’organizzazione che si prefigge lo scopo di offrire alle imprese i mezzi per calcolare precisamente le quantità di CO2 o altre sostanze inquinanti immesse nell’ambiente.

5 centesimi a bottiglia devoluti per l’ambiente

Viticoltura organica, riciclo e utilizzo di energie rinnovabili fanno di The Dreaming Tree un esempio per molte altre aziende. Questi fattori, però, non sono gli unici, se pensiamo che 5 centesimi per ogni bottiglia venduta vengono devoluti ad organizzazioni nate con lo scopo di preservare la fauna e l’ambiente. Parliamo di The Wilderness Society e Living Lands & Water, la prima nata con lo scopo di proteggere i territori più selvaggi e incontaminati d’America, la seconda i fiumi e i corsi d’acqua. In totale, grazie a questa operazione, ben 500.000 dollari sono stati devoluti da The Dreaming Tree.

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Il vino sostenibile in Italia

La situazione nel nostro Paese è decisamente in evoluzione, con un forte interesse da parte delle aziende tradizionali a trasformarsi in produttori sostenibili. Secondo una ricerca dell’Università degli Studi di Siena, al momento il vino prodotto da aziende che utilizzano energie rinnovabili, vale circa un terzo del business complessivo ma la tendenza è in forte aumento tanto che, entro il 2020, il pil del vino sostenibile dovrebbe toccare i 4 miliardi di euro, con un incremento del 30%.

In tale ottica, ha particolarmente senso che la stessa Università degli Studi di Siena, abbia introdotto un Master in Wine and Sustainability Management, con lo scopo di formare i futuri operatori di questo settore che ha bisogno, ora più che mai, di risorse competenti e preparate.