Viaggi green: ecco la classifica 2016 di Lonely Planet
Best in Travel
Pian piano il concetto di turismo sta maturando, creando uno spazio sempre più definito e netto per chi è alla ricerca di viaggi green, avventurosi e a stretto contatto con la natura. Mese dopo mese nascono nuove idee per originali vacanze all’insegna dell’esperienza inimitabile, quella da narrare con entusiasmo per tutta la vita. E chi potrebbe tener conto di questo nuovo turismo esperienziale, se non la massima autorità editoriale in fatto di viaggi? Lonely Planet ogni anno stila una classifica denominata ‘Best in Travel‘, in cui vengono elencati i migliori Paesi, le migliori regioni e le migliori città cui puntare per le prossime vacanze.
Occhio alla natura
E sempre di più nelle Best in Travel di Lonely Planet si affacciano delle mete fascinose ed immerse nella natura. Alcune sono adatte ad un turismo familiare, altre sono invece proibitive e riservate a veri e propri avventurieri con lo zaino in spalla, una buona dose di coraggio, nonché un buon allenamento. Ed è così che tra i Paesi migliori Lonely Planet inserisce il Botswana, lo stato oceanico del Palau, l’Australia, l’Uruguay e la Groenlandia. Tra le regioni spiccano invece la Transilvania, l’Islanda Occidentale, la Waiheke neozelandese e la Costa Verde Brasiliana.
Turismo esperienziale
In questo tipo di viaggi proposti da Lonely Planet il turista non è visto come osservatore passivo, ma vero e proprio protagonista attivo delle vacanze. E non è solo svago: Lonely Planet consiglia infatti tra le altre cose di andare in Cina a prendersi cura dei panda giganti in un centro di ricerca, oppure di atterrare in Sudafrica per aiutare le guardie forestali a salvare le scimmie. O ancora, si può scegliere un viaggio in Buthan, dove per legge « almeno il 60% del paese deve essere ricoperto da foreste», poiché la natura dona felicità, ed il governo misura il benessere dei propri cittadini proprio in base a quanto sono contenti.
Viaggi green = vere avventure
Per i più avventurosi invece, ci sono le mete estreme. Si può attraversare il deserto Rub al-Khali, nella penisola araba, il secondo deserto di sabbia per estensione del mondo: attenzione, però, perché servono 40 giorni liberi, da passare rigorosamente sul dorso di un cammello, in mezzo al vuoto più assoluto. Se invece ci intrigano le altezze, il governo del Nepal ha da poco aperto agli alpinisti di tutto il mondo un centinaio di cime tuttora inviolate. Di tutto altro stampo l’esperienza che Lonely Planet consiglia per la Slovenia: qui, nelle grotte di Postumia, si possono osservare da vicino i protei, anfibi completamente ciechi spesso assimilati a piccoli draghi. Insomma, i viaggi da fare – e da sognare – non finiscono mai.
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