Verga d'oro
Piante

Verga d’oro: proprietà e usi

Comunemente conosciuta con il nome di Verga d’Oro, questa pianta erbacea, che appartiene alla famiglia delle Asteracee, si caratterizza per un lungo fusto (fino a 80-90 centimetri) con foglie lanceolate a margine dentellato.

Apicalmente sorregge infiorescenze (racemi) a forma di spiga costituita da numerosi capolini di colore giallo intenso, che fioriscono tra luglio e ottobre inoltrato.

I frutti sono acheni cilindrici con le estremità assottigliate e forniti di un pappo, utile per favorire la distribuzione anemofila dei semi.

La Solidago Virdaura (nome scientifico del vegetale) cresce spontaneamente su prati di terreni pianeggianti, collinari e montuosi, anche fino a 2000 metri di altitudine.

Si tratta di un’erba officinale i cui principi attivi trovano largo impiego prevalentemente come diuretici naturali, antinfiammatori delle basse vie urinarie e drenanti.

Proprio per questo motivo essa viene consigliata in presenza di disturbi dell’apparato urinario, soprattutto quando il paziente è intollerante a terapie farmacologiche tradizionali.

Proprietà della verga d’oro


I composti attivi della verga d’oro sono:

• flavonoidi;

• carotenoidi;

• glicosidi fenolici;

• derivati dell’acido caffeico;

• saponine triterpeniche;

• antocianidine;

• cumarine;

• acidi fenolici;

• polisaccaridi;

• tannini;

• oli essenziali.


La verga d’oro viene utilizzata soprattutto in caso di disturbi alle prime vie urinarie e in presenza di cistite, prostatite, uretrite.
Essa inoltre contribuisce a ostacolare la formazione di calcoli renali e a migliorare il flusso urinario.

Diuretica, drenante, antinfiammatoria e depurativa, questa pianta può essere assunta come tisana, infuso, tintura madre oppure sotto forma di integratori (compresse, gocce, sciroppo).

Per massimizzare le sue proprietà terapeutiche, il vegetale dovrebbe essere accompagnato dall’introduzione di abbondanti quantitativi di liquidi, oltre che di frutta e verdura, alimenti ricchi di sali minerali.

La parte che viene utilizzata è formata dalle sommità fiorite, contenenti la maggiore concentrazione di principi attivi.

Nel settore erboristico viene anche usata per la formulazione di pomate lenitive e rigeneranti, oltre che come soluzione liquida per il benessere del cavo orale.

Chi soffre di cellulite può trovare giovamento dall’assunzione di verga d’oro che, grazie alle sue funzioni drenanti, aumenta l’eliminazione di liquidi e migliora il metabolismo lipidico a livello dei pannicoli adiposi.

Benefici offerti dalla verga d’oro


La verga d’oro è principalmente una pianta diuretica in quanto contiene elevate quantità di glicosidi fenolici che, oltre a favorire l’emissione di urine, svolgono anche un notevole ruolo antinfiammatorio e analgesico.

Oltre che funzionare sulle infezioni delle basse vie urinarie, essa ostacola la genesi dei calcoli renali e stimola l’emissione di renella, confermandosi un rimedio ideale per chi è affetto da litiasi.

Le saponine d’altra parte contribuiscono a ridurre gli spasmi derivanti dalle coliche, migliorando i sintomi dolorosi del tratto urinario.

I principali benefici del vegetale sono quindi di due tipi: da un lato curare disturbi già in atto e d’altro lato prevenire la loro insorgenza.

Nella medicina popolare la pianta trova largo impiego anche in presenza di gotta (in quanto consente di eliminare i cristalli di acido urico), reumatismi articolari, ipertrofia prostatica.

Quando l’emissione di urine è scarsa (oliguria) o addirittura assente (anuria), gli integratori a base di verga d’oro possono risolvere situazioni piuttosto compromesse dato che intervengono direttamente sul processo di filtrazione renale.

Controindicazioni della verga d’oro


Pur essendo un prodotto naturale e quindi dotato di un’ottima compatibilità biologica, la pianta non deve essere utilizzata da individui affetti da insufficienza cardiaca, edema diffuso, scompensi ipertensivi e gravi problemi renali.

In ogni caso è indispensabile utilizzare rimedi titolati e standardizzati, avendo cura di rispettare con attenzione la posologia e di non aumentare arbitrariamente i dosaggi.

Il rischio principale è infatti quello di stimolare troppo la diuresi e la conseguente perdita di ioni salini.