Trasformare CO2 in mangime per pesci
Ambiente

Trasformare CO2 in mangime per pesci? Tutto vero secondo una startup californiana

Questa è una storia di speranza. Una storia di chimica e di mare. Una storia che ci spiega come sia possibile trasformare CO2 in mangime per pesci e che ci dice anche che un futuro per il mare, per i pesci che lo abitano, per i pescatori e quindi anche per noi che viviamo sulla terra ferma è ancora possibile. Questa speranza, lo vedremo, ce la dà una startup.

Trasformare CO2 in mangime per pesci, una storia che parte da molto lontano

Andiamo con ordine e affrontiamo prima di tutto un fenomeno sociale e lavorativo che sta da tempo cambiando gli ordini della pesca (in alto mare) mondiale. Dopo aver esaurito quasi tutto il pesce vicino a casa, i pescatori cinesi si stanno spingendo sempre oltre il loro confine e iniziano a sfruttare le acque di altri paesi. I loro viaggi spesso sono sovvenzionati da un governo più preoccupato della disoccupazione interna e della sicurezza alimentare che per la salute degli oceani e dei paesi che dipendono da loro .

Trasformare CO2 in mangime per pesci

Dalla Cina all’Africa occidentale

Ed ecco quindi che sempre più imbarcazioni cinesi si dirigono verso le acque dell’Africa Occidentale che ad oggi, secondo gli esperti, fornirebbe la maggior parte dei pesci pescati dalle imbarcazioni che battono bandiera cinese.  La maggior parte delle navi cinesi sono così grandi che riescono a catturare in una settimana quanto le barche senegalesi catturano in un anno.

Pesce in diminuzione

Ed è per questo motivo che la popolazione di sgombri e sardine sta diminuendo! Forse pochi sanno che è previsto da una normativa che una parte del pescato sia ceduto per essere trasformato in farina di pesce. Elemento fondamentale utilizzato come alimento per le aziende di allevamento ittico. È facile comprendere quindi le conseguenze che potrebbero esserci in un mondo che rischia di restare senza pesce nel mare. Il rischio è quello di restare anche senza pesce d’allevamento.

Trasformare CO2 in mangime per pesci

Acquacoltura raddoppiata

La produzione dell’acquacoltura è più che raddoppiata dal 2000 a oggi. Partendo dalla constatazione che l’oceano non riesce a tenere il passo, una startup sta lavorando per trasformare CO2 in mangime per pesci.

Trasformare CO2 in mangime per pesci

“Possiamo prendere i gas di scarico dalle varie emissioni industriali e inserirli nei nostri allevamenti piuttosto che immetterli nell’atmosfera”, lo afferma David Tze, CEO di NovoNutrients  una startup californiana.
Il processo messo in atto dalla startup per trasformare CO2 in mangime per pesci, alimenta i microbi che possono poi produrre delle proteine. Di fatto la startup altro non è che una fabbrica microbica. L’azienda sta sviluppando anche nuovi microbi, utilizzando la biologia sintetica, che possono produrre, ad esempio, particolari nutrienti – vitamine o probiotici – che possono anche essere utilizzati come ingredienti nell’alimentazione.

Un nuovo business all’orizzonte

Poiché le emissioni di anidride carbonica sono spesso libere, e alcune aziende pagherebbero per avere il gas catturato, il processo si rivelerebbe così virtuoso in ogni direzione lo si guardi. Lo stesso processo potrebbe essere utilizzato per mettere in produzione l’alimentazione per il bestiame e, infine, alimenti per animali da compagnia o proteine ​​per carne sintetica per gli esseri umani. La necessità urgente nell’industria dell’acquacoltura non ha fatto altro che accelerare un processo che col tempo sarebbe divenuto (qui il condizionale è d’obbligo) logico e scontato.

Trasformare CO2 in mangime per pesci
Altre startup… altri metodi

Anche altre startup stanno cercando di creare sostituti per il mangime dei pesci in una varietà di altri modi. Alcuni stanno utilizzando gli insetti per trasformarli in farina di proteine ​​e olio. Altre che sviluppavano originariamente alghe per produrre i biocarburanti ora stanno pensando di usare l’olio di alghe per l’alimentazione animale. Altre aziende attualmente utilizzano la soia per sostituire l’elemento proteico nel mangime, e poi ci sono aziende come NovoNutrients che stanno utilizzando bioreattori per creare proteine più in linea con il mix di aminoacidi che il pesce avrebbe ottenuto mangiando pesci più piccoli.

Una tecnologia usata presto da molti

“Siamo fiduciosi che la necessità e il profitto potenziale siano così grandi, che ci saranno presto molte aziende in grado di fornire alle aziende mangimi per acquacoltura”, afferma Kevin Fitzsimmons, esperto in acquacoltura e professore presso l’Università dell’Arizona. Fitzsimmons fa anche parte di una squadra chiamata Future of Fish Feed , che da tempo studia valide alternative per l’alimentazione dei pesci.

Come trasformare un milione di tonnellatte di CO2 in mezzo milione di proteine…

L’approccio di NovoNutrients è un’idea che in un solo colpo aiuterebbe a risolvere (o quantomeno a ridurre) due problemi. Da una parte ridurrebbe le emissioni ci CO2 e dall’altra creerebbe del mangime per gli allevamenti di pesce. Per esempio, un cementificio può  emettere un milione di tonnellate di anidride carbonica in un anno che la startup potrebbe trasformare in mezzo milione di tonnellate di proteine. Nel mondo ogni anno c’è richiesta di centinaia di milioni di tonnellate di farina di pesce.  Tuttavia, questa è solo una parte di soluzione per le emissioni attuali. “Sfortunatamente, 36 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2 all’anno sono tantissime. Noi speriamo di essere una piccola ma importante parte della soluzione” chiosa infine David Tze.