Wijld, tessuti sostenibili dalla foresta all’armadio
Qualche tempo fa vi abbiamo raccontato di una virtuosa iniziativa che si svolge nella provincia di Rieti e che unisce due mondi apparentemente molto distanti come la moda e la sostenibilità ambientale. Non è la prima volta che questi due mondi tentano di fondersi per dare vita a un consapevole collocamento sul mercato dei prodotti vestiari. Perché se ultimamente va per la maggiore dichiarare la necessità di voler conoscere ciò che si mangia al tempo stesso è anche fondamentale sapere se ciò che si sta indossando è composto da tessuti sostenibili.
Tessuti sostenibili: abbandonare cotone e poliestere
Questa storia parla di una rivoluzionaria startup tedesca che si chiama Wijld e del modo con cui sta contribuendo a stravolgere il settore del tessile, realizzando un’innovativa serie di t-shirt prodotto con del materiale davvero particolare. Le t-shirt che indossiamo solitamente sono realizzate con tessuti sostenibili? La risposta è no perché sono fatte con cotone o poliestere. Il poliestere da una parte, si sa, è un derivato del petrolio, una risorsa limitata e la cui lavorazione comporta il rilascio di emissioni nocive, dall’altra anche il cotone non rappresenta un materiale virtuoso. Infatti la sua coltivazione significa dove fare i conti con enormi impatti ecologici: dal consumo di acqua (fino a 20.000 litri per un chilo di raccolto, che serve poi a produrre una sola t-shirt o un paio di jeans), fino all’uso inevitabile di fertilizzanti, diserbanti e pesticidi.
Per fare una maglia ci vuole un albero…
Per porre fine a questo scenario la startup tedesca Wijld (si pronuncia come l’inglese Wild ndr) ha escogitato una alternativa. È possibile infatti creare delle t-shirt con dei tessuti sostenibili, partendo da una risorsa rinnovabile conosciuta e del tutto inaspettata: il legno.
Si tratta delle WoodShirts, dei capi che hanno molti vantaggi rispetto al cotone o ad altre fibre sintetiche o artificiali: oltre ad essere antibatterica e traspirante, hanno anche proprietà termiche in inverno (indovinate? Proprio come il legno!) e secondo i produttori, sono anche più morbide al contatto con la pelle.
Ma il più grande vantaggio di WoodShirts è sicuramente rappresentato dai processi di produzione sensibilmente più sostenibili rispetto agli altri tessuti di cui abbiamo parlato.
Dal bosco alla manodopera, tutto equo e certificato
“Utilizziamo coloranti rispettosi dell’ambiente e acqua venti volte meno rispetto al cotone. Il legno viene trasformato in ‘lana di legno’ in Austria, e poi viene filato in Portogallo. In entrambi i paesi i lavoratori ricevono salari equi”.
Sono le dichiarazioni di Tim Beelow, uno dei co-fondatori di WoodShirt. Il legno che usano proviene prevalentemente da foreste europee certificate FSC o PEFC. Queste certificazioni garantiscono che i boschi sono gestiti secondo determinati standard ecologici e sociali.
Dal legno al guardaroba
L’idea di realizzare tessuti sostenibili partendo dal legno non è in realtà una novità. Il processo è stato scoperto già nel 19esimo secolo e funziona pressapoco così: prima il legno è tagliuzzato in piccoli pezzi e poi messo a bagno in acqua per liberare la polpa. La polpa viene poi mescolata con acqua e solventi naturali e riscaldato sotto vuoto per eliminare l’acqua. A seguire il processo di setacciatura e la pressione con cui restano soltanto le fibre che possono essere lavorate per formare il tessuto.
Nel negozio online è possibile effettuare un ordine con pochissimi clic e per ogni ordine ricevuto la startup pianterà un albero. Si può scegliere ovviamente di che colore e stile si desidera la maglietta oltre che altri tipi di personalizzazione che consentono ai clienti di sentirsi parte integrante del processo creativo del capo. L’obiettivo è quello di far durare di più la maglietta, non lasciandola ammuffire in un armadio dopo una sola stagione. Non deve durare come una quercia, ma insomma… non sarebbe male.
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