temperatura del Mediterraneo
Cambiamento climatico

Temperatura del Mediterraneo: 30 gradi a Nizza

C’è chi aspetta tutto l’anno quella settimana – o quelle due settimane – di assoluto relax in riva al mare. Parliamo di giornate scandite da pennichelle sotto l’ombrellone, di tintarelle sulla sdraio, di passeggiate sul bagnasciuga e ovviamente di tuffi in mare, per regalarsi del piacevole refrigerio. Ma non sempre l’acqua del mare è tale da rinfrescare nel vero senso della parola, anzi: le temperatura del Mediterraneo nelle ultime estati si è presentata spesso estremamente alta, rendendo i tuffi via via meno piacevoli. E se certo il mancato refrigerio di un bagnante è tutto sommato un problema di poco conto, non si può certo trascurare il fatto che l’aumentare della temperatura del Mediterraneo può avere conseguenze molto negative sulla biodiversità del Mare Nostrum nonché sulla stabilità del clima stesso. Devono quindi preoccupare le ultime notizie in arrivo dalla Costa Azzurra: a Nizza è infatti stata registrata una temperatura record di 30 gradi per l’acqua superficiale di fronte alla spiaggia.

La temperatura del Mediterraneo a Nizza: record storico

Quello di Nizza è un record storico registrato e reso pubblico da Infoclimat: mai prima d’ora la temperatura del Mediterraneo era stata così alta. L’esatto momento della misurazione è stato il lasso di tempo compreso tra le 16.30 e le 17 del 5 agosto, intervallo che ha battuto il record precedente – di 29,5 gradi – registrato il 20 luglio del 2023. Quello raggiunto il 5 agosto è stato certamente il picco, ma a preoccupare sono anche le temperature dei giorni successivi, pari a 28 gradi, e quindi di circa 4,5 gradi superiori alla media del periodo.

Certo, l’aumento della temperatura del Mediterraneo non arriva a sorpresa: è infatti noto da anni che tra le conseguenze del cambiamento climatico ci sarebbe stato anche l’incremento delle temperature superficiali come dei fondali dei mari. Tutto questo sta però succedendo molto velocemente, specialmente nel Tirreno e nell’Adriatico.

Lo studio sulla temperatura invernale del Tirreno

Negli ultimi anni sono stati realizzati diversi studi sulla temperatura del Mediterraneo. Un’indagine condotta all’interno del progetto MedFever – che riunisce ENEA, associazione MedSharks, l’azienda Lush, Università Sapienza di Roma, OGS, Guardia Costiera e un gruppo di subacquei volontari – ha dimostrato che durante l’ultimo inverno, e quindi nei mesi tra il 2023 e il 2024, la temperatura media del Golfo di Napoli è stata di circa un grado più alta rispetto alla media degli ultimi anni, arrivando a quota 15,5 gradi centigradi. Qui si parla, va specificato, non della temperatura superficiale, quanto di quella dei fondali, che nel Golfo di Napoli sarebbe aumentata di circa 1,5 gradi centigradi negli ultimi quarant’anni.

La temperatura media superficiale del Mediterraneo: lo studio Copernicus

Il record della temperatura delle acque superficiali a Nizza era stato peraltro anticipato da un’altra rilevazione della temperatura del Mediterraneo in estate: il servizio europeo Copernicus sui cambiamenti climatici ha infatti registrato un nuovo record per la temperatura media giornaliera della superficie del Mediterraneo, che è arrivata quest’estate a 28,7 gradi. Mai – perlomeno a partire dal 1982 – questa cifra era stata così alta, a partire dall’analisi dei dati satellitari disponibili da parte dei ricercatori dell’Istituto di scienze marine di Barcellona (Ism). Del resto già ad aprile Copernicus aveva parlato di uno scenario potenzialmente tragico per la biodiversità marina, con 3 gradi in più rispetto alla media storica della temperatura del Mediterraneo.

Un mare più caldo, va sottolineato, porta a un aumento delle meduse e del plancton, ma anche a un incremento delle specie invasive di provenienza tropicale, mettendo l’intero ecosistema mediterraneo in bilico. Non vanno poi trascurate le morie di massa causate dalle ondate di calore marino, nonché l’aumento dei fenomeni meteorologici estremi.