Surriscaldamento: ulivi sulle Alpi, avocado in Sicilia
UVA A 1.200 METRI DI ALTEZZA. Il cambiamento climatico sta stravolgendo il mondo dell’agricoltura italiana: la coltivazione dell’ulivo, grazie al surriscaldamento del globo, è ormai arrivata a ridosso delle Alpi. E proprio sulle Alpi italiane si coltivano i vitigni più alti di tutta Europa, con le uve Blanc de Morgex e La Salle Dop che crescono a 1200 metri di altezza, in Val d’Aosta. Non solo: in Sicilia si coltivano banane e persino avocado.
PAURA PER IL MADE IN ITALY. Tutte queste anomalie sono state annotate da Coldiretti come commento al rapporto Wwf Italia ‘Ghiaccio bollente’ nel quale si spiega come il cambiamento climatico in atto abbia ridotto la superficie dei ghiacciai delle Alpi del 40%. Ma a subire le conseguenze del surriscaldamento è anche l’agricoltura, con un mutamento interno tale da mettere a repentaglio il patrimonio più tipico del made in Italy.
AVOCADO AI PIEDI DELL’ETNA. Fino a qualche decennio fa mai e poi mai si sarebbe pensato ad una vera e propria coltivazione di ulivi nel settentrione italiano. Negli ultimi dieci anni, però, la coltivazione dell’ulivo in valtellina è passata da un totale di zero piante ad uno di diecimila, emblematica dimostrazione del cambiamento climatico. Anche altre culture decisamente mediterranee si stanno pian piano spostando verso nord: basti pensare che metà della produzione nazionale di pomodoro da conserva e di grano duro per pasta è ormai coltivata in Pianura Padana. E se il settentrione si appropria delle colture tipicamente meridionali, il Sud Italia può osare ancora di più, avvalendosi di coltivazioni tipicamente tropicali: è il caso della Sicilia, dove negli ultimi anni si stanno piantando i primi avocado italiani, ai piedi dell’Etna. Nella provincia di Palermo, invece, cominciano a crescere i primi banani.
TRADIZIONI A RISCHIO. Ma non è tutto oro quello che luccica, ovviamente. Se da un lato il cambiamento climatico permette esperimenti prima impossibili, d’altro canto lo stesso surriscaldamento mette a repentaglio lavorazioni tipiche del nostro Paese. Il riscaldamento sta infatti rendendo più difficoltosa la stagionatura dei salumi e dei formaggi, come anche l’invecchiamento dei vini. Le mutevoli condizioni ambientali, oltre che permettere nuove colture, stanno dunque mettendo in serio pericolo i prodotti tipici italiani.
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