Sufficienza energetica vs Efficienza energetica. Perché l’efficienza da sola non basta
Se c’è un punto su cui tutti (o quasi) sono d’accordo è che sia necessario ridurre i nostri consumi energetici. Sul come farlo, le strade si dividono. La parola che campeggia in qualsiasi settore è efficienza energetica, e se invece iniziassimo a parlare di sufficienza energetica?
Sufficienza energetica vs Efficienza
A sollevare la questione è Kris de Decker in un interessante articolo pubblicato su Low Tech Magazine, dal quale trarre non pochi spunti di riflessione. Secondo de Decker, sebbene si continui a parlare di efficienza energetica e delle misure e strategie da applicare in ogni ambito per ridurre il quantitativo di energia consumata per alimentare case, auto e dispositivi elettrici, i risultati ottenuti e ottenibili non sono così incoraggianti.
Non basta ottimizzare i consumi, bisogna ridurli
E’ vero che l’innovazione tecnologica sta consentendo un’ottimizzazione dei consumi che fino a qualche tempo fa era inimmaginabile. Ma questo non risolverà il problema, perché in realtà le nostre abitudini e il nostro stile di vita imporranno la necessità di quantitativi energetici sempre maggiori. La chiave di volta non risiede quindi nell’efficienza ma nella sufficienza energetica, ovvero nel trovare un’alternativa al consumo energetico e non un modo per potenziarlo.
Aumenta l’efficienza energetica dei prodotti ma non diminuiscono i consumi
Sebbene gli elettrodomestici siano nettamente migliori rispetto a quelli del passato e le case siano costruire con degli standard di alto livello, la verità, secondo de Decker, è che si sta comunque consumando sempre più energia, in conseguenza anche di un costante aumento della popolazione a livello mondiale. Se ci pensiamo, le percentuali che si leggono in merito al risparmio energetico di prodotti o progetti si riferiscono ai quantitativi di ‘energia evitata’. In poche parole, ci dicono che i miglioramenti tecnologici apportati consentono di ridurre di un tot i consumi energetici che si sarebbero avuti senza.
Le falle di una politica orientata all’ efficienza energetica
“Una politica energetica che cerchi di ridurre le emissioni di gas serra e la dipendenza dai combustibili fossili deve misurarne il successo in termini di minori consumi ed emissioni- dichiara de Decker- Tuttavia, misurando l'”energia evitata”, la politica di efficienza energetica fa esattamente l’opposto. Poiché il consumo energetico previsto è superiore a quello attuale, la politica di efficienza energetica dà per scontato che il consumo totale di energia continuerà a crescere.”
L’illuminazione a led è efficiente ma non ha ridotto i consumi
Solo per fare un esempio, quella dell’illuminazione a led è stata, ed è tuttora, una rivoluzione in un’ottica di efficienza energetica. Eppure, stando ad alcuni dati, è vero che i led consumano molto meno rispetto alle lampadine a incandescenza tradizionali, ma è altrettanto vero che se ne stanno usando molti di più. Con un risultato dubbio sul reale quantitativo di energia consumata, confermata anche dai dati dell’Atlante Mondiale dell’Inquinamento Luminoso, secondo i quali l’83% della popolazione mondiale – e il 99% degli abitanti di Europa e Stati Uniti – vive sotto un cielo più luminoso del 10% rispetto a quanto dovrebbe essere naturalmente.
La soluzione? Cambiare il nostro stile di vita
Davanti a queste considerazioni, a quali conclusioni si dovrebbe giungere? Parlare di sufficienza energetica, secondo il giornalista, significa partire da una valutazione del reale fabbisogno energetico e arrivare a modificare in qualche modo il nostro stile di vita.
Sufficienza energetica: le scelte che si potrebbero fare
La tecnologia e le comodità a cui ci siamo abituati negli anni si stanno rivelando insostenibili per l’ambiente. E forse la vera soluzione è quella di tornare indietro, o perlomeno di compiere delle scelte consapevoli. E’ un’inversione di tendenza quella proposta da de Decker, che non dovrebbe riguardare soltanto il singolo, ma che dovrebbe essere guidata dall’alto, con un cambiamento radicale a livello politico ed economico.
Il punto di vista di de Decker è sicuramente estremo ma non si può non essere d’accordo su alcuni fronti. Solo per fare un esempio: anziché investire in auto sempre più efficienti, perché non si punta di più sull’uso della bicicletta? Invece di aumentare l’efficienza energetica delle asciugatrici, perché non tornare definitivamente al caro vecchio stendibiancheria?
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