Uno studio per capire gli effetti dello smog sui bambini
ANALIZZARE IL DNA DEI BAMBINI. Il progetto Mapec-Life (Monitoraggio degli effetti dell’inquinamento atmosferico sui bambini a supporto delle politiche di sanità pubblica), finanziato dal programma LIFE+ dell’Unione europea, sta studiando gli effetti dell’inquinamento atmosferico sui bambini delle scuole elementari. Al progetto hanno partecipato le università di Brescia, Lecce, Perugia, Pisa e Torino che analizzeranno i campioni biologici di 1000 bambini tra i 6 e gli 8 anni. Come ha spiegato Annalaura Carducci, responsabile dell’unità di ricerca dell’ateneo pisano, il prelievo non sarà invasivo: «Ci limiteremo a strusciare lo spazzolino da denti sull’interno guancia e a prelevare piccole quantità di saliva». Le analisi che verranno condotte dagli scienziati cercheranno i micronuclei, ovvero i frammenti di DNA che trattengono le informazioni genetiche e che indicano cosa accade al nostro organismo, in questo caso a quello dei più piccoli, quando si respira aria inquinata.
UN TEST UNICO AL MONDO. Secondo gli scienziati, gli eventuali danni del DNA possono avvenire anche senza l’esposizione a fattori nocivi. La loro presenza, quindi è poco significativa per il singolo bambino e non implica un rischio di sviluppare malattie, ma la ripetizione di questi effetti nella popolazione è un segnale importante per capire quanto essa sia esposta ad un possibile danno genetico. Spiega il prof. Silvano Monarca che con i docenti Massimo Moretti condurrà le ricerche: «Lo studio Mapec può essere considerato unico al mondo per il numero dei bambini coinvolti e per i tipi di test sofisticati previsti, ma per essere condotto a termine avrà bisogno dell’adesione convinta dei genitori e dei bambini stessi, ai quali i ricercatori perugini si appellano per la donazione delle cellule della bocca, il cui studio è fondamentale per la riuscita della ricerca. I risultati saranno rigorosamente anonimi e verranno analizzati non singolarmente ma solo in maniera aggregata».
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