Storia e ricetta delle Chiacchiere di Carnevale
La storia delle Chiacchiere
La nascita delle Chiacchiere viene fatta risalire dagli storici all’epoca romana, quando si facevano dei dolcetti a base di farina e uova fritti nel grasso di maiale chiamate frictilia. Queste venivano preparate in grandi quantità per festeggiare i saturnali, che erano l’equivalente dell’odierno Carnevale, infatti, la festa aveva un carattere popolare e celebrava la rottura dell’ordine costituito tipica delle feste di fine anno. Secondo la tradizione, in questo periodo non era più Giove il garante dell’ordine ma a regnare era Saturno, il dio titolare della festa. I frictilia venivano distribuiti alla folla che in massa si riversava per le strade e, poiché erano facili da preparare, potevano essere cotti in grandi quantità e in tempo breve. Questa tradizione della Roma antica è sopravvissuta fino ai nostri giorni, con alcune differenze: infatti le Chiacchiere, anche se con questo nome sono riconosciute in tutta Italia, cambiano denominazione a seconda delle regioni: in Veneto, in Friuli e in Trentino sono ad esempio cróstoli, in Toscana cenci, struffoli o crogetti e in Sardegna maraviglias.
La ricetta:
- 300 grammi di farina 00
- 25 grammi di burro
- 1 bustina di vanillina
- 2 uova
- 400 grammi di zucchero semolato
- 1 pizzico di sale
- 25 millilitri di vino bianco
- Quanto basta di olio di semi
In una planetaria setacciamo la farina, mettiamo il burro a tocchetti, lo zucchero, la vanillina, un uovo e un albume, il vino e un pizzico di sale. Impastiamo il tutto per circa 10 minuti fino ad ottenere una palla morbida ma non appiccicosa. Avvolgiamo l’impasto nella pellicola e facciamola riposare in frigo per 10 minuti. Una volta pronta, stendiamo la pasta e, con l’aiuto di una rotella creiamo delle strisce più o meno uguali, poi immergiamole nell’olio bollente per qualche minuto finché non diventeranno dorate. Una volta pronte scoliamole e facciamo assorbire l’olio in eccesso su della carta assorbente. Quando sono fredde cospargiamo le Chiacchiere di zucchero a velo e serviamole.
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