La sostenibilità dei trasporti del futuro potrebbe essere in cielo
Mentre praticamente tutte le case del settore automobilistico si stanno interrogando su quali sono le vie migliori per assicurarsi la sostenibilità dei trasporti del futuro, così come espressamente richiesto dagli accordi internazionali sul clima e sull’inquinamento, qualcun altro sta spostando l’asticella ancora più in alto. Proprio così: mentre i colossi dell’automotive sperimentano motori a basse emissioni, veicoli elettrici totalmente green, driverless car futuristiche e chi più ne ha più ne metta… qualcun altro sta pensando all’avvenire come ad una società popolata da mezzi volanti, un po’ come succedeva nei classici film di fantascienza di qualche decennio fa. Ma questi ambiziosi progetti possono davvero aumentare la sostenibilità dei trasporti del futuro? Oppure sono solamente delle trovate istrioniche e dimostrative, votate all’innovazione solo e soltanto per l’innovazione? Vediamo insieme tre tra i più promettenti progetti legati alle macchine volanti sostenibili.
Il jet Lilium
Risponde a tutti i principi cardinali per la sostenibilità dei trasporti del futuro il Jet Lilium, un veicolo volante ad alimentazione elettrica prodotto da una start up tedesca. Sì, ok, in effetti la prima cosa stupefacente è proprio la creazione di un jet elettrico, capace di raggiungere la bellezza di 300 chilometri orari di velocità. Ma non è tutto qui. Per fare in modo che questo velivolo possa essere usato in qualsiasi contesto – anche in città, altrimenti di quale sostenibilità dei trasporti del futuro staremmo parlando? – il suo decollo è perfettamente verticale, esattamente come quello di un elicottero. E sebbene il primo test di volo sia stato effettuato attraverso il controllo remoto, questo curioso jet è pensato per trasportare comodamente 2 passeggeri. In tutto il Lilium è dotato di ben 36 motori separati, montati su 12 flap mobili lungo i dieci metri delle sue ali. Posizionati in basso, questo flap sono perfetti per il decollo, mentre in posizione orizzontale garantiscono una spinta perfetta per il viaggio vero e proprio. Con le batterie montate attualmente, questo jet garantisce un’autonomia di circa 300 chilometri, il tutto mentre i suoi consumi si attestano intorno al 90% in meno di un velivolo drone-style. Niente male, soprattutto se si pensa che, come ha dichiarato il co-fondatore della startup Patrick Nathen, l’obiettivo è quello di rendere l’utilizzo di questi mezzi economicamente accessibili per tutti quanti, così da sostituire i classici taxi cittadini con dei mezzi meno inquinanti, più veloci e meno costosi.
I taxi volanti di Uber
Ma la startup tedesca non è certo l’unica ad aver avuto una simile visione della sostenibilità dei trasporti del futuro. Se infatti il Jet Lilium è stato pensato come un sostituto dei classici taxi, non dovrebbe stupire il fatto che un suo concorrente diretto stia arrivando proprio dal peggior nemico del mondo dei tassisti, ovvero Uber: stando ai vertici della società, infatti, le automobili volanti sono il passo successivo più naturale da compiere. Anche loro, come Lilium, puntano tutto su dei taxi volanti capaci di spiccare il volo su un asse verticale, così da poter essere utilizzati senza alcun problema anche in ambienti urbani. Questa visione, tra l’altro, si sposa perfettamente con la tendenza di Uber di spostarsi sempre più verso i servizi di lunga percorrenza, così da andare a coprire tratte sempre più lunghe solcando i cieli: del resto, una volta preso il volo, che senso avrebbe scendere a terra dopo tre isolati? Le prime città a mostrarsi interessate al progetto di Uber sono state Dallas e Dubai (già in corsa per il primo Hyperloop), le quali potrebbero essere teatro dei primi test già nel 2020. Le automobili volanti di Uber saranno prodotte da un gruppo di società quali Aurora Flight Science, Pipistrel Aircraft, Embraer, Mooney, e Bell Helicopter
Gli esperimenti volanti dei fondatori di Google
Un altro progetto estremamente interessante è quello che vede coinvolto in prima persona nientepopodimeno che uno dei fondatori di Google, ovvero Sergey Brin, il quale sta progettando un dirigibile elettrico per conto della NASA. E il bello è che allo stesso tempo l’altro fondatore di Google, Larry Page, sta testando un veicolo ibrido in grado di volare, sviluppato da un’altra società della quale è co-fondatore, ovvero la Kitty Hawk Flyer.
È questa la sostenibilità dei trasporti del futuro?
Come si può capire, dunque, la sostenibilità dei trasporti del futuro che in tanti stanno cercando sull’asfalto potrebbe in realtà materializzarsi sopra alle nostre teste, e tutto questo potrebbe accadere tra non molti anni. E le premesse ad oggisono buone: i costi sembrano permettere la creazione di un vero e proprio mercato di mezzi volanti per il trasporto urbano, e la sostenibilità ambientale sembra assicurata. Di certo resta il problema della sicurezza: cosa succederebbe ai pedoni sui marciapiedi e alle automobili lungo le strade se due mezzi volanti si tamponassero sopra alle loro teste? Insomma, una diffusa mobilità volante può offrire molti vantaggi, ma apre anche una serie di questioni che vanno ben oltre i puri ostacoli tecnologici.
https://www.youtube.com/watch?v=ohig71bwRUE
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