Solar Decathlon, le olimpiadi dell’università e sostenibilità architettonica
Nel 2018 Dubai si prepara a ospitare il Solar Decathlon, un contest che premia la migliore idea capace di coniugare università e sostenibilità architettonica. Parteciperà anche l’Italia e di seguito vi raccontiamo tutto.
Università e sostenibilità architettonica
Cinquanta studenti della Sapienza di Roma sono pronti a sbarcare a Dubai. Si tratta di un team universitario multidisciplinare che unisce i dipartimenti di Architettura, Ingegneria e Comunicazione e che partecipa per la prima volta, in rappresentanza dell’Italia insieme ad altri 21 Atenei di 16 diversi Paesi del mondo, alla competizione internazionale Solar Decathlon, le olimpiadi universitarie che mettono in gara università e sostenibilità architettonica e che saranno ospitate nel 2018 a Dubai.
La casa solare degli studenti de La Sapienza. Da Pomezia a Dubai…
Come si coniugano ingredienti come università e sostenibilità architettonica in un unico progetto con respiro internazionale? A Pomezia, pochi chilometri fuori da Roma, sta sorgendo una casa a energia zero, costruita con materiali ecologici e riciclabili, confortevole, sicura e perfettamente integrata con il clima e la cultura dei propri luoghi, che poi sarà smontata, trasportata e ricostruita integralmente a Dubai dove sarà esposta al pubblico insieme alle altre abitazioni in gara. L’obiettivo è quello di progettare e costruire entro ottobre 2018 il miglior prototipo in scala reale dell’abitazione del futuro: green, smart e interamente alimentata dall’energia solare.
Solar Decathlon, un po’ di storia
Non è la prima volta che università e sostenibilità architettonica vengono messe in gioco in questo contesto. Anzi. La storia del Solar Decathlon è lunga e decennale. Si tratta di un concorso biennale internazionale di architettura, design, progettazione e ingegneria riservato alle Università, che mira a sviluppare l’innovazione e la trasmissione della conoscenza e della ricerca nel campo delle energie rinnovabili e dell’architettura sostenibile.
A partire dalla sua prima edizione del 2002, la competizione ha registrato la partecipazione di oltre 140 Atenei provenienti da tutto il mondo, che si sono incontrati negli Stati Uniti, in Sud America, in Europa, in Cina e ora, per la prima volta in Medio Oriente.
La sfida offerta alle Università di tutto il mondo è quella di progettare e realizzare – in un contesto accademico, e per un periodo di due anni – un prototipo di abitazione che abbia il sole come unica fonte di energia, e di testarne l’efficienza e la qualità ambientale per un periodo di un mese in un sito appositamente dedicato.
ReStart4Smart, il progetto di casa del futuro della Sapienza di Roma
La partecipazione italiana prende vita con il progetto ReStart4Smart la cui mission è “affrontare le nuove sfide della società contemporanea che richiedono un diverso modo di progettare, costruire e gestire gli edifici in cui viviamo, attraverso un nuovo approccio all’architettura che, ripartendo dalle tradizioni del passato, riesca a sfruttare tutte le possibilità offerte da una progettazione attenta al contesto ambientale e dall’uso di energie rinnovabili, tecnologie sostenibili e soluzioni costruttive altamente innovative e a basso impatto ambientale”.
Migliorare l’intero processo edilizio
La maggior parte degli sprechi e dell’immissione di gas serra sono dovuti all’errato concepimento architettonico di molti edifici. I numeri, in questo senso, sono abbastanza infami e ci dicono che gli edifici in cui viviamo sono responsabili di oltre il 40% dei consumi energetici a livello mondiale e di oltre il 30% delle emissioni di gas serra causa dei cambiamenti climatici. Il progetto ReStart4Smart si colloca esattamente qui e intende migliorare sensibilmente l’intero processo edilizio e di educare l’opinione pubblica circa l’efficienza energetica e l’uso responsabile dell’energia negli edifici, dimostrando chiaramente come le abitazioni solari ad alte prestazioni possano essere confortevoli, attraenti, economiche e smart.
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