Solar Decathlon, viaggio nel progetto italiano
Continua il nostro viaggio all’interno di ReStart4Smart, il progetto de La Sapienza che porterà nel 2018 cinquanta studenti a Dubai, a presentare un nuovo modello di casa sostenile. Abbiamo raggiunto Marco Casini, professore di Tecnologia dell’Architettura e di Certificazione ambientale degli edifici presso l’Università di Roma La Sapienza, Dipartimento di Urbanistica, Design e Tecnologia dell’Architettura, Faculty Advisor e Project manager del Team della Università Sapienza in gara nella competizione internazionale di architettura sostenibile Solar Decathlon Middle East 2018 di Dubai. Con lui, che è anche esperto internazionale di Green Building e Smart Building, abbiamo fato due chiacchiere sulla competizione e sul lavoro che sta svolgendo il team italiano.
Professore, cosa è il Solar Decathlon?
Il Solar Decathlon è una competizione internazionale riservata alle Università creata nel 2002 dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti d’America per la progettazione e la realizzazione di abitazioni sostenibili ed energeticamente autosufficienti. Le abitazioni in gara utilizzano il sole come unica fonte di energia e sono equipaggiate con tutte le più avanzate tecnologie volte a conseguire la massima efficienza energetica e il miglior comfort ambientale.La competizione si svolge con cadenza biennale ed ha rilevanza mondiale per quanto riguarda la progettazione sostenibile e il mondo delle costruzioni, suscitando sempre grande attenzione mediatica, guadagnandosi nel tempo il nome di “Olimpiadi dell’Architettura Sostenibile”.
Chi partecipa al Solar Decathlon?
Team universitari, composti da studenti e professori che, supportati da technical sponsor, si sfidano per 2 anni progettando, realizzando e monitorando il loro prototipo di abitazione sostenibile presso le loro sedi nazionali. Nella fase finale della competizione, della durata di un mese, i diversi team assemblano le abitazioni nel sito di gara per sottoporsi alla valutazione di una giuria internazionale. In tale fase le abitazioni arredate e pienamente funzionanti, sono aperte al pubblico e costantemente monitorate nelle loro prestazioni energetiche e ambientali. In particolare le abitazioni vengono valutate sulla base di 10 parametri (da cui il nome Solar decathlon): l’architettura, il sistema costruttivo, l’efficienza energetica, la produzione di energia da fonti rinnovabili, il comfort interno, la funzionalità delle apparecchiature, la mobilità elettrica, la sostenibilità ambientale, la comunicazione e l’innovazione.
Chi sceglie i team in gara?
I 22 Team universitari in gara al Solar Decathlon Middle East, tra cui il Team della Sapienza, provenienti da 16 diversi paesi del mondo, sono stati selezionati da una giuria internazionale all’interno in una rosa di oltre 60 candidature a seguito di un rigoroso processo di technical review durato oltre 3 mesi.
Quali sono gli obiettivi della competizione?
Gli obiettivi sono perfettamente in linea con la vision e la mission della Sapienza e del Rettore Eugenio Gaudio nei campi della formazione, della ricerca dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile. La competizione rappresenta inoltre un’importante occasione di scambio ed arricchimento a livello accademico e culturale e un’opportunità unica di apprendimento per gli studenti partecipanti attraverso l’applicazione di diversi concetti teorici su un caso di studio pratico, in un contesto internazionale. Per tali motivi Sapienza ha deciso di partecipare anche lei per la prima volta alla competizione con un proprio Team guidato dalla Facoltà di Architettura – Preside Prof.ssa Anna Maria Giovenale – con l’obiettivo di dare un contributo attivo alle nuove sfide della società contemporanea che richiedono un diverso modo di progettare, costruire e gestire gli edifici in cui viviamo.
Ci racconti nel dettaglio il team di lavoro. Quali figure parteciperanno al Solar Decathlon? In che proporzione sono presenti studenti, docenti, dottorandi e ricercatori?
Il nostro team è composto da oltre 50 tra i migliori studenti universitari e dottorandi di ricerca delle tre Facoltà di Architettura, Ingegneria Civile e Industriale e Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione della Sapienza, coordinati e supportati dai docenti delle diverse discipline interessate: strutture, impianti, tecnologia dell’architettura, design e comunicazione.
Il gruppo di lavoro è costituito principalmente da studenti del 3°, 4° e 5° anno dei rispettivi corsi di Laurea, ma non mancano ragazzi dei primi anni attratti dai temi dell’innovazione tecnologica e dello sviluppo sostenibile.
Tutti i membri del team sono attivamente coinvolti in tutte le attività del progetto attraverso un percorso di formazione, ricerca, progettazione e sperimentazione, completamente integrato nei programmi accademici. Il nostro approccio si basa su competenze multidisciplinari e sul lavoro di squadra, al fine di stimolare l’innovazione, la ricerca e la capacità di comunicazione attraverso un modo di pensare completo e creativo. Il progetto è pienamente supportato da enti istituzionali, media partner e sponsor industriali di eccellenza al fine di garantire le soluzioni più avanzate ed innovative e la massima diffusione dei risultati e dei sui obiettivi.
Gareggerete portando sul posto, a Dubai un’abitazione del futuro: green, smart e interamente alimentata dall’energia solare. Ci racconti qualche dettaglio in più… cosa deve avere assolutamente la casa del futuro?
La casa del futuro deve essere innanzitutto sicura, confortevole, comoda, sana e caratterizzata da una elevata qualità architettonica. Deve inoltre essere perfettamente integrata con il clima e la cultura dei propri luoghi. Deve essere in grado di produrre tramite fonti rinnovabili più energia di quella di cui ha bisogno e deve essere caratterizzata da un ciclo di vita a bassissimo impatto ambientale.
In questo quadro, il nome del nostro progetto “ReStart4Smart” indica letteralmente la volontà di introdurre un nuovo approccio al Fare Architettura che, ripartendo dalle tradizioni del passato, sappia sfruttare tutte le possibilità offerte dall’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e dall’impiego di soluzioni progettuali e costruttive altamente innovative e a basso impatto ambientale per realizzare una abitazione che sia veramente Smart. Il termine “Smart” si riferisce, in particolare, sia alla qualità del prodotto finale, sia alla qualità del processo di progettazione e costruzione, evidenziando per entrambi la capacità di stare al passo con le mutevoli esigenze dei committenti, degli utenti e della collettività.
Per citarla… come si crea un’abitazione “che sia veramente” smart”?
Puntiamo su 4 pilastri, da cui il termine 4 nel nome del nostro progetto.
Smart Design: Forma, orientamento, aperture e spazi esterni della casa sono stati ottimizzati al fine di favorire il guadagno solare, l’illuminazione e la ventilazione naturali e ridurre al minimo i fabbisogni energetici
Smart Envelope: Grazie all’uso di materiali innovativi e del 3D Printing, l’involucro esterno sarà in grado di offrire il massimo comfort termico sia in estate che in inverno e la massima protezione acustica.
Smart Systems: Gli impianti saranno ad altissima efficienza, interamente alimentati da fonti energetiche rinnovabili e connessi tra di loro e con la rete esterna per raccogliere dati e scambiare informazioni per ridurre i consumi.
Smart People: Gli utenti saranno in grado di interagire con la casa attraverso sistemi domotici Internet of Things di ultima generazione attivati da semplici azioni o comandi vocali gestendo in modo consapevole consumi energetici e livelli di comfort.
Alle caratteristiche di efficienza energetica ed ambientale tipiche di uno Zero Energy Building e di un Green Building, il progetto ReStart4Smart intende aggiungere quelle di intelligenza e flessibilità attraverso una continua interazione con il contesto ambientale, con l’ambiente costruito e con gli utenti al fine di acquisire dati e informazioni utili all’ottimizzazione del suo funzionamento, fino alla possibilità, grazie ad un innovativo sistema costruttivo, di variare con rapidità ed economicità assetto distributivo e dimensioni per far fronte alle esigenze di crescita del singolo nucleo familiare e per adattarsi alle diverse tipologie di tessuto edilizio della città.
Il progetto in che fase si trova?
La competizione ha avuto ufficialmente inizio il 5 Ottobre dello scorso anno per cui oggi ci troviamo circa a metà del percorso che ci porterà a Dubai. Stiamo ultimando la progettazione esecutiva dell’abitazione e per la fine di Settembre consegneremo il plastico della Solar House e un video che saranno esposti nel corso del World Green Economy Summit che si terrà a Dubai tra il 25 e il 27 Ottobre 2018.
Il prossimo Novembre apriremo il cantiere a Pomezia, presso il Centro del CEFME-CTP, e daremo avvio alla fase di costruzione della nostra Solar House che ci vedrà impegnati fino alla primavera quando l’abitazione sarà aperta al pubblico. Nei mesi da Giugno ad Agosto 2018, saranno condotti test operativi sui consumi energetici e sulle condizioni di comfort interno.
Mi raccontava che avete ricevuto dei fondi grazie al crowdfunding promosso da Nastro Azzurro, può raccontarci di più?
I progetti partecipanti al Solar Decathlon sono interamente autofinanziati e i diversi Team hanno il compito di reperire le risorse necessarie attraverso il coinvolgimento di sponsor e sostenitori che vogliano supportare l’eccellenza e l’ingegno di giovani talenti e promuovere l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili e un’edilizia sostenibile e innovativa.
Nell’ambito del nostro piano di marketing, supportati da uno dei nostri partner, Nastro Azzurro, nei mesi di Giugno e Luglio abbiamo lanciato sulla piattaforma Eppela una campagna di crowdfunding finalizzata a raccogliere ulteriori fondi per la realizzazione del prototipo della Solar House e per il suo trasporto a Dubai nel 2018. La campagna ha riscosso grande successo e oltre ad aver raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati abbiamo dato grande visibilità alla nostra iniziativa.
Il nostro Team è infatti fortemente impegnato in una intensa attività di comunicazione e diffusione al fine di sensibilizzare i professionisti e le autorità pubbliche sull’importanza di un’architettura più sostenibile e di educare il pubblico e le generazioni future sui temi della sostenibilità, delle energie rinnovabili e del green building. In aggiunta agli obiettivi della competizione, il nostro prototipo costituirà pertanto un laboratorio permanente aperto al pubblico per l’istruzione e la formazione, con l’obiettivo di promuovere l’uso consapevole dell’energia e l’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili negli edifici.
Continueremo a seguire da vicino il gruppo di lavoro e vi terremo aggiornati sull’inizio dei lavori (previsto per novembre ndr) nel cantiere di Pomezia, a pochi passi da Roma.
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