Smaltimento dei rifiuti automatizzato: ci pensano i robot
Negli ultimi anni ci sono stati dei grandi miglioramenti nella gestione dei rifiuti, ma è indubbio che, per raggiungere degli standard davvero soddisfacenti, è necessario sviluppare un sistema di smaltimento dei rifiuti automatizzato. Ad oggi lo smaltimento dei rifiuti è fatto utilizzando una combinazione tra lavoro manuale e macchinari di basso rango tecnologico: con questo mix viene portato avanti un lavoro estremamente monotono, stancante e per lo più poco igienico. Ma non deve certo essere così per sempre, anzi, la situazione potrebbe cambiare in poco tempo: lo smaltimento dei rifiuti automatizzato è di fatto già una realtà.
Le ricerche del DTI sullo smaltimento dei rifiuti automatizzato
Il DTI (Danish Technological Institute) ha lavorato per cinque anni nello sviluppo di nuovi metodi per mettere in pratica in modo efficiente lo smaltimento dei rifiuti automatizzato, all’interno del progetto Innosort. Ebbene, adesso i ricercatori sembrano aver raggiunto dei risultati soddisfacenti. «Ogni anno si perdono circa 5 miliardi di corone danesi in materiali di valore che finiscono nella spazzatura» ha spiegato il project manager del DTI Nils H. Nilsson, aggiungendo che «grazie al processo tecnologico, possiamo essere in grado di estrarre la maggior parte di questi materiali di valore, proteggendo allo stesso tempo l’ambiente e le persone». Basti pensare ai rifiuti elettronici: ogni anno nella sola Danimarca vengono raccolte circa 75.000 tonnellate di rifiuti di questo tipo, i quali come è noto contengono un’infinità di materiali preziosi. Basti pensare che dal recupero di una quarantina di smartphone si potrebbe raccogliere il quantitativo di oro contenuto in una tonnellata di minerale grezzo.
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Robot con veri superpoteri
I robot, dunque, sono finalmente capaci di smaltire in modo pienamente automatico i rifiuti, così da assicurare che ogni materiale recuperabile e riciclabile sia adeguatamente trattato. «I robot sono diventati molto veloci, e hanno tanti super poteri» ha commentato scherzosamente il robot consultant del DTI Mikker Viager: «la vista a raggi X di Superman non è niente se comparata alla moltitudine di sensori che questi robot utilizzano per analizzare i rifiuti in una frazione di secondo». Insomma, non solo lo smaltimento dei rifiuti automatizzato è efficace, ma è anche velocissimo. E questa nuova tecnologia può ovviamente avere delle forti ripercussioni positive sia sull’ambiente che sull’economia.
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I robot finlandesi della ZenRobotics
E se il progetto Innosport è ancora nella fase di test al DTI, ci sono già delle vere e proprie aziende che mettono a disposizione le più innovative tecnologie per lo smaltimento dei rifiuti automatizzato. Un esempio è la finlandese ZenRobotics, che mira a rivoluzionare il mondo della gestione dei rifiuti con il primo sistema di selezione di rifiuti attraverso robot mai messo in commercio, ovvero lo ZenRobotics Recycler. E come viene sottolineato sul sito ufficiale dell’azienda, «non è una tecnologia del futuro, ma una tecnologia di oggi, già all’opera per selezionare i rifiuti».
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Come funziona un robot per lo smistamento dei rifiuti?
Il funzionamento dello ZenRobotics Recycler si basa su appositi software che sfruttano le informazioni che arrivano in tempo reale dai propri sensori: i materiali vengono così prontamente analizzati e identificati. Da lì si passa all’individuazione dei punti di presa, così da permettere alla pinza del robot di afferrare lo specifico rifiuto e posizionarlo nel luogo giusto: un impianto con due braccia robotiche permette di eseguire fino a 4,000 selezioni all’ora. Nello specifico, uno ZenRobotics Recycler è in grado di identificare una vasta gamma di metalli, di legname e di minerali, oltre alle materie plastiche rigide e al cartone.
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