Lo skateboard elettrico italiano? Nasce a Taranto e farà una rivoluzione
Pochi giorni fa, vi abbiamo proposto una carrellata di modelli di skateboard elettrici raccontandovi come questi stiano di fatto rivoluzionando la mobilità urbana. Quella che state per leggere è la storia di Christian e Fabio, due ragazzi che hanno dato vita a Psykoboard, un progetto ambizioso che porterà (speriamo) presto sul mercato un modello di skateboard elettrico italiano.
I papà dello skateboard elettrico italiano
Christian Gentile e Fabio D’Aniello sono due quarantenni di Taranto. Il primo ha studiato economia ambientale a Milano, mentre il secondo ha studiato ingegneria a Bari. Psykoboard è la loro idea che poi è divenuta anche la loro azienda. Una startup dove attualmente lavorano sei persone. Abbiamo fatto due chiacchiere con Christian Gentile e siamo entrati nelle stanza in cui è nato lo skateboard elettrico italiano.
Come nasce la passione per lo skateboard?
Avevo sei anni e mio cugino per il mio compleanno mi regalò uno skate. Ricordo le prime cadute mentre provavo a coordinare la spinta con il piede sulla tavola, ma una volta trovato l’equilibrio la mia vita è cambiata.
Come è arrivata l’intuizione per costruire uno skateboard elettrico italiano?
La tecnologia fa parte delle nostre vite, in ogni campo. Un giorno d’estate, dopo aver preso lo skate per andare a lavoro, a qualche chilometro da casa, mi sono reso conto che quelle erano energie che avrei dovuto impegnare diversamente e mi sono chiesto cosa avrei potuto fare per avere il piacere dello skate e la libertà di usarlo quando avessi voluto. La risposta è stata Psykoboard.
Siete pronti per entrare sul mercato con un modello di skateboard elettrico italiano?
Dopo tre anni di lavoro intenso e continuo ormai siamo pronti a lanciare Psykoboard sul mercato.
Siete i primi e gli unici a produrre una skateboard elettrico italiano?
Ovviamente ci sono altri produttori ma la nostra azienda è l’unica al mondo a produrre il telaio dello skate totalmente in fibra di carbonio col sistema di lavorazione in autoclave, che per intenderci è una tecnologia che ha in dotazione l’ingegneria aerospaziale.
Perché il nome Psykoboard?
Il nome Psykoboard nasce dalla multidisciplinarietà del nostro prodotto. La tavola Psykoboard infatti offre una gamma di possibilità, letteralmente “psyko”. Essendo l’unica al mondo a non avere viti passanti, svitando i truck e girando la tavola, lo skate può diventare uno snowskate o un wakeskate. È cioè un prodotto sportivo a 360 gradi che può essere utilizzato su ogni superficie e in qualunque momento dell’anno.
Quali vantaggi ci sono nell’uso dello skate in città? E nell’uso di quello elettrico?
Il nostro è stato sin dall’inizio un progetto con lo sguardo puntato al futuro. Come sta accadendo nel resto d’Europa siamo convinti che i motori elettrici prenderanno sempre più piede anche in Italia perché offrono dei vantaggi evidenti, a partire ovviamente dal discorso ecologico, che per noi di Taranto è un punto di principio. Il nostro skate, alla pari delle bici elettriche, avrà accesso alle zone ZTL delle città, permettendo di viverle in maniera del tutto diversa. Abbiamo studiato inoltre un sistema innovativo di ricarica rigenerativa: il motore si ricarica automaticamente quando è in discesa e quando si frena. Ma un altro punto di forza è permettere a chiunque, a prescindere dall’età, di poter girare liberamente per la propria città su uno skate; Psykoboard è emblema di sport ma anche di libertà.
Quale caratteristiche deve avere la città tipo per essere vissuta pienamente da chi usa una skate elettrico?
Non esistono limiti né controindicazioni: Psykoboard può portarti ovunque.
Un modello standard di tavola su che fascia di prezzo si aggira?
Il prezzo della tavola è di circa 1.300 euro, il più basso sul mercato. Abbiamo fatto uno sforzo enorme per offrire il massimo vantaggio tecnologico al minor prezzo possibile. Basti pensare che il motore è un water-proof IP65 di 2.200 watt, che può arrivare a circa 40 km/h. Dal telecomando è però possibile impostare la velocità di punta, che ovviamente dipende dal tipo di percorso che si ha in mente: low o high. La tavola, che è stata disegnata da Werther Castelletti della Factory DRRD Roberto Ricci Designer, è inoltre l’unica al mondo ad avere la tecnologia paraschizzi.
Nei vostri video promozionali sembrate puntare sull’uomo giovane e in carriera che vuole muoversi indipendentemente in città senza pesare sull’ambiente. è questo il vostro utilizzatore tipo?
Non abbiamo un consumatore tipo: puntiamo indistintamente al manager e al ragazzino, allo sportivo e a chi vuole far tendenza. Il nostro orgoglio è aver creato una start-up innovativa che partendo da Taranto ha coinvolto tante eccellenze italiane ed è accessibile a chiunque ami lo sport e la libertà, a chiunque voglia vivere la propria città in maniera del tutto diversa.
Pensate soltanto alla vendita o anche a un servizio di Skate sharing? Magari da testare su un piccolo centro urbano…
Faremo uno skate-sharing innovativo proprio su Taranto, legandoci a un pub con un format americano, Ted, che rispecchia appieno lo spirito dello skater. Le consegne a domicilio saranno fatte proprio su tavole Psykoboard. Per ora non abbiamo partnership istituzionali. Ma mai dire mai; per il momento tutto il peso del progetto ricade su di noi.
Il vostro modello di business ha previsto quanto l’ingresso sul mercato di Psykoboard possa impattare sull’impronta ecologica di una città?
La matrice ecologica è basilare nel nostro progetto. L’ecologia per noi non è solo rispetto dell’ambiente ma un vero e proprio mood, uno stile di vita e di libertà che permetta di muoversi in maniera del tutto diversa rispetto al passato.
La sensazione è che ci sia attesa intorno al progetto…
Ultimamente siamo usciti, fra gli altri, su Milionaire, GQ British e Crackers Magazine e a luglio 2017 saremo presenti alla fiera Unbound London. Sappiamo che attorno al nostro brand c’è grande attesa e per noi è fondamentale far sapere alla gente non solo dell’esistenza di Psykoboard e di tutto il lavoro che c’è dietro, ma soprattutto che il nostro è in toto un progetto italiano che sta avendo risonanza in tutto il mondo.
La tavola è approvata per viaggiare in aereo. Che tipo di controlli avete dovuto sostenere? Va comunque imbarcata?
La tavola può essere imbarcata in aereo ma, viste le misure, non è considerabile come bagaglio a mano. Per quanto riguarda test e certificazioni, l’elenco è lunghissimo e completo: crash test, prove a banco, batteria e così via.
Che obiettivi avete nei medio lungo periodo? Che prospettive di crescita prevedete?
Adesso la nostra priorità è farci conoscere attraverso fiere, eventi, presentazioni, articoli. Il nostro primo mercato è sicuramente internet ed è lì che puntiamo a decollare: vista l’innovatività del nostro prodotto ci stiamo organizzando per permettere di acquistare la tavola Psykoboard in bitcoin.
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