Sinergia e sostenibilità: impresa e ateneo insieme verso una bonifica naturale
Un incentivo al trasferimento tecnologico
Per un progresso tecnologico intelligente e sostenibile il mondo accademico e quello delle imprese private innovative devono lavorare in sinergia: un ottimo esempio di questa collaborazione virtuosa è rappresentato dagli esiti del bando dalla regione Campania per il finanziamento di Progetti di Trasferimento Tecnologico Cooperativi e di Prima Industrializzazione per le Imprese Innovative ad Alto Potenziale. Tre sono stati i progetti scelti per essere co-finanziati all’interno del bando: ‘Spread’, ovvero un sistema per la registrazione di events and data; Morfeo, ovvero un progetto per il monitoraggio di frane e per la gestione del rischio; e NTB, ovvero Nuove Tecnologie della Biorimediazione di aree inquinate.
Nuove Tecnologie della Biorimediazione di aree inquinate
A catturare il nostro interesse è soprattutto il terzo progetto, realizzato all’interno di una joint-venture tra Lande Spa, impresa all’avanguardia per quanto riguarda la realizzazione di opere ambientali, e il Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università del Sannio. Da una parte, dunque, un’azienda privata ed innovativa che già da anni sviluppa tecnologie per la bonifica di aree contaminate, avvalendosi di tecniche quali la fitorimediazione e la biorimediazione. Dall’altra il Dipartimento di Scienze e Tecnologie, il quale ha marcatamente rivolto i propri studi verso l’identificazione dei batteri e dei funghi presenti nelle aree contaminate da metalli pesanti, metalloidi e idrocarburi al fine di calibrare al meglio le interazioni tra piante e microrganismi, così da ridurre i tempi delle bonifiche basate sull’utilizzo di materiale vegetale.
Le tecniche per la bonifica
Visti i presupposti, non poteva che nascerne una collaborazione virtuosa. L’impresa Lande, per bonificare suoli contaminati, si avvale infatti di tecniche quali la stimolazione dell’attività dei microrganismi già presenti nel suolo inquinato, o l’inoculo di funghi e batteri capaci di degradare le sostanze inquinanti in situ. O ancora, una delle attività all’avanguardia portate avanti da Lande è quella della fitorimediazione, ovvero la coltivazione di piante in grado di assorbire, volatilizzare o rendere innocue le sostanze nocive presenti nel terreno.
I frutti del progetto, online
I risultati del progetto collaborativo non si sono fatti attendere. Se infatti il dipartimento scientifico dell’Università sannita ha potuto consolidare il proprio bagaglio conoscitivo nel campo della fitorimediazione, da parte sua l’impresa Lande ha potuto potuto migliorare gli standard dei propri servizi. Da questo mutuo scambio di conoscenze e di tecnologie è nato un database online dei contaminanti e degli appositi solver, così da rendere pubbliche e consultabili le varie modalità di approccio a seconda del tipo di suolo e di contaminazione. Oltre a ciò, è stato creato un ambiente oline di e-learning per la formazione di personale tecnico in grado di effettuare e gestire correttamente una bonifica basata sulla fitorimediazione.
Ti è piaciuto l'articolo?
Condividilo