Scuola bio: la preside vince la guerra contro le merendine
LA RIVOLUZIONE DELLA DIRIGENTE. Nel 2007 arriva una nuova dirigente scolastica all’Istituto Teodoro Gaza di San Giovanni a Piro, in provincia di Salerno. È Maria De Biase, direttamente dalla Terra dei fuochi. Una donna battagliera e profondamente convinta dell’importanza di insegnare alle nuove generazioni il valore della terra e della salute. Decide di inserire nel programma scolastico una serie di iniziative volte alla sostenibilità. Fra queste la coltivazione di ben sei orti, alcuni sinergici, altri biologici.
LA MERENDA BIO. Da allora gli studenti di San Giovanni a Piro hanno detto addio agli snack industriali e hanno iniziato a coltivare la propria merenda biologica. Pane a filiera corta si accompagna agli ortaggi coltivati – fave e broccoletti soprattutto. Come afferma orgogliosamente in un’intervista la dirigente De Biase «non c’è paragone tra la qualità nutrizionale, l’impatto ambientale degli spuntini industriali e le caratteristiche della nostra merenda». Insieme alle merendine sono state bandite anche le bottigliette di plastica: gli spuntini sono accompagnati dall’acqua del rubinetto (proveniente dalle sorgenti del Parco Nazionale del Cilento) o da spremute di arance locali.
UN’INIZIATIVA CHE FARÀ SCUOLA. Il frutto del lavoro negli orti non si esaurisce con le merende biologiche: attraverso la coltivazione collettiva degli ortaggi, gli alunni salentini hanno imparato infatti a considerare l’agricoltura una risorsa, sperimentando inoltre la collaborazione e il rispetto per l’ambiente. E la lezione non è servita solamente ai bambini: «Siamo riusciti a creare la consapevolezza che la scuola è un luogo aperto, cosicché i genitori hanno cominciato numerosi a prendere parte al progetto». Come spiega la De Biase, «i bambini sono degli ottimi veicoli di sensibilizzazione».
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