Filiera RI-inerte: la Sardegna per l’economia circolare
L’iniziativa Filiera RI-inerte
Economia circolare, arriva il buon esempio dalla Sardegna: l’isola si è dotata di un piano per gli acquisti pubblici ecologici attraverso l’iniziativa ‘Filiera RI-inerte‘, una rete ecosostenibile di prodotti e servizi. Lo scopo è quello di portare le imprese edili sia pubbliche che private a utilizzare aggregati riciclati nella realizzazione dei lavori.
Gli obiettivi dell’economia circolare nell’edilizia
Del resto l’economia circolare applicata al mondo dell’edilizia è proprio questo: non solo bioarchitettura, dunque, ma anche eco-compatibilità, eco-sostenibilità, uso sostenibile delle risorse naturali e soprattutto recupero dei materiali e degli scarti. Sono questi i principi dai quali dovrebbe ritrovare slancio l’edilizia italiana, prendendo magari come esempio proprio l’iniziativa sarda.
Aggregati riciclati
A dare il via alla ‘Filiera RI-inerte’ è stato un progetto portato avanti dall’Associazione ‘Studi ambientali’ in collaborazione con RECinert, programma che da anni si occupa dei rifiuti di origine edilizia e che offre alle imprese soluzioni per il recupero e lo smaltimento degli scarti derivati dalle costruzioni e demolizioni. Lo scopo della Filiera è proprio quello di incentivare il settore edile sardo a introdurre gli aggregati riciclati nella realizzazione delle opere, materiali che risultano dal recupero di rifiuti inerti da costruzione e demolizione.
Economia circolare completa
Per concretizzare il proprio impegno, le imprese che hanno aderito all’iniziativa hanno realizzato un impianto per il conferimento dei rifiuti inerti e delle macerie edilizie: questi materiali vengono così processati per la produzione di aggregati riciclati a marchio ‘RI-inerte’. Se da una parte, in questo modo, l’edilizia mostra il suo lato eco-friendly, dall’altra lo scarto diventa una preziosa risorsa da riutilizzare, così da trasformare il caso sardo in un classico e virtuoso esempio di economia circolare completa, con tutti i vantaggi economici, sociali ed ambientali che questa comporta.
L’obbligo per le pubbliche amministrazioni
Del resto quanto compiuto dalle imprese sarde sarebbe quasi un obbligo per le Pubbliche amministrazioni: è infatti da ricordare che il decreto legislativo 152/2016 impone alle P.A. l’obbligo di promuovere delle iniziative atte a favorire il riutilizzo dei prodotti mediante la realizzazione di centri per la raccolta dei rifiuti. Ed è così che, nelle intenzioni del legislatore, tutti i Comuni sono obbligati a predisporre e ad adottare tutte le misure necessarie per arrivare, entro il 2020, a riutilizzare almeno il 70% dei rifiuti inerti provenienti da costruzioni o demolizioni
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