Il deserto del Sahara visto dall'alto (foto. http://www.vfrmagazine.net/)
Agricoltura

Sahara e Amazzonia: il ciclo della sabbia fertilizzante

IL MONDO INTERCONNESSO. Hongbin Yu, un ricercatore dell’Earth System Science Interdisciplinary Center dell’Università del Maryland, è uno degli scienziati che hanno fatto una scoperta davvero sorprendente, che dimostra quanto il pianeta sia interconnesso anche se si prendono in esame aree geografiche molto distanti tra loro. Ogni anno, infatti la sabbia del Sahara viene trasportata dalle correnti atmosferiche in America Latina, dove fornisce terreno fertile per la foresta pluviale tropicale. La polvere desertica è ricca di numerose sostanze nutrienti, come l’azoto, il ferro e il fosforo. In particolar modo quest’ultimo è un elemento molto fertilizzante, e gli scienziati per la prima volta sono riusciti a misurare quanto ne arriva annualmente in Amazzonia. In particolare dalla zona depressione di Bodélé in Ciad, proviene un tipo di pulviscolo che si forma nel letto di un lago scomparso. Il fango che si sviluppa durante la stagione delle piogge nel seccarsi si riempie di microrganismi morti carichi di fosforo, che diventano una biomassa fertile per la foresta pluviale.

LA VARIABILITÀ DEL FENOMENO. I calcoli sull’influenza positiva delle sabbie del Sahara in Amazzonia sono state possibili grazie all’impiego, dal 2007 al 2013, di un satellite della NASA, il Cloud-Aerosol Lidar and Infrared Pathfinder Satellite Observation. Per calcolare l’esatta quantità di fosforo gli scienziati hanno analizzato dei campioni provenienti dal Bodélé e dalle stazioni a terra di Miami e delle Bardabos. Nonostante lo studio abbia preso in esame pochi anni si è capito che il fenomeno mostra una grande variabilità. C’è infatti una grande forbice dell’86% tra la grande quantità di polvere del 2007 e i minimi registrati nel 2011. Le osservazioni evidenziano che anni di elevata piovosità nel Sahel sono correlati a bassi carichi di sabbia e le ipotesi fatte dagli studiosi sul motivo di questa differenza sono due: le piogge potrebbero favorire il proliferare della vegetazione che riduce l’erosione del vento sul Sahel, oppure la variabilità della circolazione atmosferica è dei venti responsabili del trasporto della polvere.