eliminare le perdite di acqua della rete idrica
Urbanistica

Dei robot per eliminare le perdite di acqua della rete idrica

Da anni è noto che la rete idrica italiana è messa molto male. Eppure ci si sorprende sempre tanto quando si leggono i dati concreti delle perdite degli acquedotti italiani: mediamente il 42% dell’acqua estratta in Italia si trasforma in perdita. É un po’ come se, dopo aver riempito la brocca al rubinetto della cucina, ne versassimo quasi metà per strada prima di raggiungere la tavola. E in certe aree italiane la situazione è molto peggiore: secondo l’ultimo rapporto dell’Istat, relativo al periodo 2018-2020, in alcune provincie italiane la media delle perdite è pari all’80%. A conti fatti, si stima che ogni anno nella rete idrica italiana vi sia una perdita complessiva di circa 3,4 miliardi di metri cubi di acqua. Per ogni abitante, ogni giorno, vengono persi 156 litri di acqua al giorno. Intervenire è fondamentale, sapendo quanto è preziosa l’acqua e sapendo anche che le siccità saranno probabilmente sempre più frequenti. Ma come eliminare le perdite di acqua della rete idrica? Qualche tempo fa avevamo parlato di una startup italiana che ipotizza di utilizzare degli algoritmi di intelligenza artificiale per rendere più rapida ed efficace la riparazione degli acquedotti. Ma c’è qualcun altro, al di fuori dell’Italia, che sta sviluppando invece dei veri e propri robot in grado di “sorvegliare” la salute della rete idrica.

La soluzione per eliminare le perdite di acqua della rete idrica britannica

L’Italia non è certo l’unico paese ad avere a che fare con degli acquedotti da sistemare, pur sapendo che la situazione delle nostre tubature è particolarmente grave. Anche nel Regno Unito questo è un problema molto importante e grave: guardando solamente alle tubature di Inghilterra e Galles ci sarebbero infatti perdite quotidiane di 3 miliardi di litri di acqua. Da una parte ci sono le compagnie che gestiscono gli acquedotti, le quali sottolineano di star investendo miliardi di sterline per eliminare le perdite di acqua dalla rete idrica britannica; dall’altra, invece, ci sono esperti che dicono il contrario, sottolineando come tali compagnie stiano deludendo sia i consumatori che l’ambiente. Ma riparare le perdite degli acquedotti non è mai facile, qualsiasi sia la latitudine: si ha sempre a che fare con migliaia di chilometri di tubi di diverse età, di differenti materiali, installati a diverse profondità, e via dicendo. Nell’ultimo anno – stando all’agenzia governativa britannica Ofwat – sarebbero state riparate circa il 6% delle perdite, un numero basso, ma comunque superiore a quello medio italiano (nel nostro paese si riparano annualmente 4 metri di condotta per ogni chilometro di rete). Anche perché non è sempre facile individuare le perdite: si parla infatti pur sempre di tubi che corrono sottoterra, sotto ai nostri piedi. Ed è per questo che sono stati realizzati dai britannici dei piccoli robot appositamente pensati per permettere di eliminare le perdite di acqua dalla rete idrica.

I robot per individuare le falle negli acquedotti

Questi “pipebots” hanno le sembianze di automobili telecomandate. Ma questo è un paragone riduttivo: i pipebots sviluppato presso il Integrated Civil and Infrastructure Research Centre (ICAIR) dell’Università di Sheffield sono molto di più. Questi robot dotati di ruote all-terrain sono abbastanza piccoli per stare in una mano – e quindi per percorrere un tubo senza ostruirlo – e possono contare su delle videocamere e su un microfono. In questo modo possono guardare e “ascoltare” i tubi, per capire dove sono o dove potranno essereci delle perdite. Muovendosi sono terra, questi robot non possono contare sul GPS: si devono quindi limitare a comunicare tra loro sulla breve distanza. Presso l’Università di Leed si sta elaborando un sistema in cui i pipebots saranno trasportati lungo le tubature principali da un dispositivo più grande – una “madre” – che li lascerà lì dove iniziano le singole tubature da controllare, per poi passare nuovamente a raccoglierli a lavoro finito.