Rinnovabili in Italia nel 2024: la produzione supera quella dei combustibili fossili
È arrivato il momento di fare il quadro della situazione delle rinnovabili in Italia nel 2024: a luglio inoltrato, il giro di boa è ormai posizionato decisamente alle nostre spalle. Quanta della produzione elettrica italiana della prima metà dell’anno è stata rinnovabile e sostenibile, e quanta invece è da ricondurre ai combustibili fossili? Ebbene, l’ultimo rapporto Terna ci dice che le rinnovabili in Italia nel 2024 sono riuscite per la prima volta a mantenersi sopra ai combustibili per sei mesi di fila, in modo quasi costante. Quello presentato è quindi un risultato storico: vediamo più nel dettaglio i numeri pubblicati da Terna e i fattori che hanno permesso di raggiungere questo importante dato.
I dati delle fonti rinnovabili italiane negli anni precedenti
Per capire meglio perché si parla di un risultato storico esaminando i numeri in possesso relativi alle rinnovabili in Italia nel 2024, è bene prima dare un’occhiata ai dati degli anni precedenti. Tra gennaio e giugno 2022 la copertura del fabbisogno elettrico nazionale era stata per il 51,6% soddisfatta dai combustibili, per il 34,5% coperta dalle rinnovabili nazionali e infine per il 13,9% soddisfatta con l’importazione. O ancora: nel 2019, prima quindi della crisi del gas, il primo semestre aveva visto il fabbisogno elettrico nostrano coperto al 52% dai fossili, al 15% dall’import e al 33% dalle rinnovabili italiane.
I 6 mesi da record delle rinnovabili in Italia nel 2024
Visti alcuni dati per fare un confronto, vediamo come si sono “evolute” le rinnovabili in Italia nel 2024: le FER hanno coperto il 43,8% dei consumi elettrici italiani, arrivando così a contribuire per il 53,9% alla produzione nazionale netta. Guardiamo per un momento al di là delle percentuali: in questo primo semestre alla rete italiana sono stati richiesti 151,6 TWh, numero superiore dell’1,1% rispetto al 2023 ma minore rispetto al dato del 2022; 66,5 TWh sono stati assicurati dalla produzione elettrica rinnovabile, mentre 58 TWh sono stati prodotti a partire dalle fonti fossili. La parte mancante è invece da attribuire alle importazioni dall’estero.
La crescita delle FER in Italia
Come è stato possibile raggiungere questo dato storico per le rinnovabili in Italia nel 2024? Di certo, come sempre quando si parla di FER, è bene riconoscere il fattore decisivo del meteo, che in questo caso ha contribuito particolarmente ad incrementare le performance dell’idroelettrico nelle regioni del Nord. Se infatti nel primo semestre del 2023 l’idroelettrico nazionale aveva raggiunto quota 15,73 TWh, quest’anno nello stesso periodo è stata toccata quota 25,92 TWh, con un incremento del +64,8% rispetto all’anno precedente. Ne risulta quindi che l’idroelettrico, da solo, è riuscito a coprire il 39% della produzione rinnovabile italiana nei primi sei mesi dell’anno.
Seconda fonte rinnovabile per importanza è stato il fotovoltaico, che ha coperto il 26,4% dell’energia da fonti rinnovabili, avendo generato 17,6 TWh nel semestre: nel 2019, per dire, il dato si era fermato a solo 11,4 TWh. Rispetto al 2023 sono stati prodotti con il fotovoltaico 2614 GWh in più, pur a fronte di un irraggiamento, risultato che si spiega con la maggiore potenza installata, cresciuta di 3386 GWh. Anche l’eolico ha contribuito al buon risultato delle rinnovabili italiane nei primi sei mesi del 2024, grazie a un sensibile incremento della potenza installata, pari a 363 MW,
Vale inoltre la pena sottolineare, in chiusura, che in data 22 giugno, tra le 13 e le 14, Terna ha registrato “il massimo storico di produzione oraria da fonti energetiche rinnovabili”: la potenza di picco raggiunta è stata infatti di 33,2 GW.
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