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Inquinamento

Rifiuti nello spazio: gli USA alla ricerca di una soluzione

L’uomo ha riempito la Terra di rifiuti. Ormai, di fatto, non esistono aree del tutto incontaminate: si possono trovare tracce del passaggio umano anche nei luoghi più lontani. Si pensi alla plastica che galleggia negli oceani, o ai detriti che si stanno concentrando intorno al continente antartico. Ma non è tutto qui, in quanto in questi ultimi decenni l’uomo è riuscito a inquinare in modo pesante anche al di fuori del nostro pianeta. E i rifiuti nello spazio stanno diventano un reale problema, che potrebbe avere conseguenze gravissime. Ecco allora che si stanno moltiplicando i segnali di allarme, a sottolineare che anche lo spazio è una risorsa da proteggere: nonostante la sua immensità, infatti, i detriti orbitanti possono creare grandi problemi. Per questo motivo non può che essere accolta positivamente la misura introdotta dagli Stati Uniti a fine settembre, volta per l’appunto a ridurre – o quantomeno a limitare – la presenza di rifiuti nello spazio.

La nuove legge degli Stati Uniti sui detriti spaziali

Da oltre sessant’anni l’uomo lancia oggetti nello spazio, dai razzi ai satelliti. Non c’è mai stata però una regola sul “rientro” o sulla dimissione degli oggetti lasciati al di là della nostra atmosfera. I rifiuti spaziali, per l’appunto. Certo, esiste una regola per la quale i satelliti, 25 anni dopo avere completato i propri compiti, dovrebbero lasciare la propria orbita per poi bruciare nell’atmosfera terrestre. Tale norma, però, non è mai diventata una vera e propria legge. C’è però un primo cambiamento: la Federal Communications Commission ha deciso che, dopo 5 anni dal completamento della loro missione, i nuovi satelliti dovranno rientrare nell’atmosfera terrestre. Ovviamente la legge in questione sarà applicata solamente per i nuovi satelliti lanciati dagli Stati Uniti, e non sarà sufficiente per risolvere il problema dei rifiuti dello spazio. Si tratta però di un buon inizio, di un primo passo nella direzione giusta.

Rifiuti nello spazio: la situazione attuale

Attualmente intorno alla terra ci sono circa 5.000 satelliti attivi. Ma ci sono anche milioni di pezzi di rifiuti spaziali. Alcuni grandissimi, altri piccolissimi. Si parla di interi stage di razzi spaziali, che possono pesare svariate tonnellate, di satelliti inattivi, di pezzi di equipaggiamento spaziale, di frammenti generati da collisioni orbitali, di bulloni, viti e dadi. Nella maggior parte dei casi si parla di pezzetti piccolissimi di metallo, i quali però orbitano a velocità mostruose – circa 24mila chilometri all’ora. Secondo gli scienziati, ci sono almeno 30.000 pezzi sufficientemente grandi e pesanti da causare problemi seri, perfino dei disastri.

I rischi legati ai rifiuti che orbitano nello spazio

Cosa potrebbe accadere per via dei tantissimi rifuti nello spazio? Come ha spiegato Thomas Schildknecht, professore di astronomia all’Università di Berna in Svizzera e direttore dell’Osservatorio di Zimmerwald, «i detriti spaziali non sono ancora nella fase in cui non possiamo più svolgere missioni spaziali. Ma il rischio è in aumento, e se non prestiamo attenzione, tra 10 anni saremo al livello in cui non possiamo fare nulla». E di certo nel passato recente i rifiuti nello spazio hanno già causato diversi problemi. La Stazione Spaziale Internazionale ha già dovuto cambiare traiettoria 30 volte durante i suoi 23 anni di vita, ed è già stata danneggiata da dei detriti. In un’occasione particolarmente pericolosa, l’equipaggio della missione Crew-2, che si stava dirigendo verso la ISS, è arrivato al punto da prepararsi alla collisione, proprio a causa dei rifiuti orbitanti, che sono stati segnalati con soli 20 minuti di anticipo sul potenziale impatto.

É necessario quindi iniziare a mettere in campo delle soluzioni concrete, prima che sia troppo tardi: uno studio dell’Università di Southampton ha stimato che, entro la fine del secolo, ci potrebbero essere 10.000 pericolosi frammenti in più di rifiuti nello spazio.