Riduzione del traffico urbano, viaggio in bici tra Roma e Londra
Le bici sembrano essere sempre di più al centro di una rivoluzione gentile che possa portare alla riduzione del traffico urbano garantendo al tempo stesso tempi rapidi di percorrenza, integrazione con la rete del trasporto pubblico e – perché no – salutari passeggiate al posto di interminabili code in automobile, bloccati ne traffico. L’Olanda e la Danimarca con Amsterdam e Copenaghen in prima fila son ormai degli esempi e dei modelli da seguire e studiare. Londra lo scopriremo a breve, si sta impegnando molto in previsione di un futuro non così roseo… e intanto in Italia, nella capitale…
Riduzione del traffico urbano. Londra ci prova
Prima di lavorare sullo sviluppo della bicicletta, occorre arrestare le automobili. È questo il primo obiettivo dell’amministrazione londinese, come possiamo apprendere dal The Guardian dello scorso 20 giugno. Come fare per arrivare alla riduzione del traffico urbano? Non è semplice, ma un primo passo si potrebbe muovere alzando i pedaggi delle strade a pagamento e riducendo le zone per il parcheggio in centro. Si stima che in questo modo potrebbero essere circa 3 milioni gli automobilisti che quotidianamente desisterebbero dall’entrare in automobile nella City.
L’obiettivo di Khan
Secondo il Sindaco di Londra Sadiq Khan: “Londra deve riconsiderare i pedaggi dei tratti di strada a pagamento e impedire il parcheggio nei nuovi centri per tagliare i viaggi di 3 milioni di auto al giorno nella capitale. La soluzione ottimale per arrivare a una seria riduzione del traffico urbane, sarebbe quella di riuscire a garantire che l’80% dei viaggi dentro la città venga effettuato con mezzi pubblici, a piedi o in bicicletta”. E ha poi aggiunto: “Poiché la popolazione di Londra è destinata a superare i 10 milioni, la nostra salute e il nostro benessere dipenderanno sempre di più da noi… e da quanto saremo in grado di ridurre la nostra fiducia nelle automobili.”
La rinuncia alla macchina deve essere un vantaggio e non un sacrificio
“Dobbiamo essere ambiziosi quando immaginiamo di cambiare la nostra città. Entro il 2041 ci saranno 5 milioni di viaggi in più al giorno nella nostra rete di trasporto. Non usare l’automobile non deve essere un sacrificio ma deve iventare l’opzione conveniente per i londinesi che escono di casa ogni mattina”.
Intanto a Roma la bicicletta…
Roma, attualmente almeno, non è certo la città modello da trasformare in un simbolo della lotta alla riduzione del traffico urbano. Però qualche piccolo passo si sta muovendo. È notizia di questa estate che il GRAB (Grande Raccordo Anulare delle Bici per Roma) un progetto di viabilità ciclabile nato dal basso, ideato da VeloLove in collaborazione con Legambiente, Tci e tante altre realtà è stata una delle 400 idee di mobilità nuova raccontate al G7 dei Trasporti di Cagliari.
La bici in università
Il GRAB è recentemente anche entrato nell’Università, per l’esattezza alla Sapienza di Roma. A fine settembre, apprendiamo da un lancio d’agenzia ADN Kronos, si terrà il master di Architettura per l’archeologia che concentrerà l’attenzione proprio su archeologie e paesaggi che si trovano lungo l’itinerario del Grande Raccordo Anulare delle Bici capitolino. Il tema, che sarà declinato dai partecipanti al master in progetti specifici, è quello del ruolo del Grab sotto un punto di vista archeologico, naturale e paesaggistico.
La “gara” nella Capitale si svolge quindi su queste tematiche: riduzione del traffico urbano e valorizzazione del patrimonio paesaggistico e archeologico. La sensazione, ad oggi, è che Roma si trovi tra le mani un piccolo gioiello voluto fortemente non dalle istituzioni ma dai cittadini e che ancora non abbia compreso tutte le potenzialità. Siamo pronti a scommetterci che a Londra, il Sindaco Khan farebbe carte false per avere tra le mani qualcosa del genere.
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