RiCiclo: le seconde vite delle bici abbandonate
Mentre a Palermo va di moda il BikeTuning, ovvero l’arte di modificare le bici installandoci sopra delle casse e un impianto stereo che farebbero tremare un palazzo intero per andarci un giro portando la musica nelle periferie, far divertire qualche ragazzo e arrabbiare un po’ di adulti, sempre più spesso in Italia sta prendendo piede l’arte del RiCiclo.
RiCiclo, pulire le strade e aggiustare le biciclette
In grandi città come Roma, Torino, Milano dal centro alla periferia è sempre più frequente notare delle vecchie bici abbandonate alle intemperie e lasciate sui marciapiedi – legate magari a un palo della luce o a un cartello stradale – a marcire o arrugginirsi. E Dio non voglia che queste bici abbiano davanti un cestino perché basta davvero poco per trasformare quel pratico porta oggetti in un piccolo, orripilante, secchio della spazzatura.
Che fare allora?
Qui nasce l’idea del così detto RiCiclo. In molte città ci sono delle officine che si sono attrezzate per scovare questi relitti, prenderli, rimetterli a nuovo estrarne i pezzi ancora funzionanti per assemblare delle biciclette nuove di zecca. Donare quindi una seconda vita a queste biciclette togliendole dallo scomodo ruolo di degrado urbano coatto e rimettendole in circolo; un’azione nobile, virtuosa e imprenditoriale.
Le Officine Ricicletta
Si trovano a Ferrara e nascono con l’intento di ridare vita alle bici abbandonate, recuperandole in parte o per intero e intervenendo prima che diventino a tutti gli effetti un rifiuto non più utilizzabile. Il RiCiclo è al centro del nome di Officine Ricicletta, infatti in una bici abbandonata ci sono parti che possono essere pienamente recuperate e utilizzate nella riparazione o nell’assemblaggio di una Ricicletta. Officine Ricicletta è anche un luogo speciale dove si formano e lavorano persone che si trovano in uno stato di cosiddetto svantaggio sociale.
I Ciclonauti
Siamo a Roma, dove l’’Associazione Culturale Ciclonauti in collaborazione con l’AMA, ospita il progetto RI-CICLO. Il progetto prevede il recupero, la riparazione e il riutilizzo delle biciclette raccolte a scopi ludico-culturali attraverso aste di beneficenza e progetti per la diffusione della bicicletta come mezzo di trasporto urbano.
L’iniziativa è iniziata nel 2006.
REcicli
Questa idea nasce nella mene e nel cuore di due giovanissimi fratelli di Milano Jacopo e Valerio, 18 e 23 anni, che nel 2009 decidono di trasformare la propria cantina e attrezzarla a piccola officina ciclistica. Iniziano quasi per gioco, chiedendo ai legittimi proprietari di poter recuperare alcune biciclette abbandonate nel cortile di casa. Le revisionano completamente cambiando alcune parti con pezzi riciclati ed altri nuovi e restituendole completamente rinnovate agli stessi proprietari.
Dalla soddisfazione del “buon lavoro” sottolineato dai piacevoli complimenti ricevuti, all’idea di trasformare un hobby in un vero e proprio lavoro artigianale e affascinante, il passo è stato breve.
La voce gira in fretta e con l’ausilio del web il passaparola aumenta rapidamente e le richieste, sia di riparazione che di revisione di biciclette, prendono sempre più piede. In poco tempo mettono a punto l’idea del sito indipendente per ampliare i contatti e le vendite. Nasce così ufficialmente il sito Recicli.
Biciclabile
Questo progetto è stato realizzato dalla Città di Torino insieme alle cooperative Agridea e Stranaidea. Trenta biciclette abbandonate, provenienti dal deposito della Polizia Municipale di via Druento, sono state rimesse in sesto da alcune persone diversamente abili, inserite nei centri diurni comunali. Il tutto con la consulenza di due tecnici volontari della bottega artigiana “La Bici”, nella cui officina di riparazione vengono effettuati gli interventi di recupero. Alcune bici rigenerate sono già state consegnate gratuitamente al Servizio Adulti in difficoltà del Comune di Torino mentre altre sono in vendita presso la bottega. Il ricavato verrà utilizzato per finanziare le attività di recupero di altre biciclette.
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