Riciclo della carta e del cartone: perché farlo
RICICLARE È UN AFFARE. In Italia carta e cartone rappresentano il 30% del totale dei rifiuti. Se correttamente raccolti e riciclati, possono rappresentare per noi anche una risorsa. Recuperando una tonnellata di materiale cellulosico si possono salvare tre alberi alti 20 metri, riducendo così sia la deforestazione che lo spreco di energia. Ogni anno in Italia vengono consumate circa 9 milioni di tonnellate di prodotti cellulosici. Di queste, il 64% viene riciclato, il 14% bruciato per produrre energia e il 22% finisce in discarica. Il riciclo è sicuramente il tipo di smaltimento meno oneroso, sia in termini economici che ambientali:
• la produzione di carta riciclata è meno inquinante rispetto a quella di carta nuova
• il costo della carta riciclata è molto più basso di quello della pasta di legno
• il riciclaggio riduce drasticamente la quantità di rifiuti da trattare
• il riciclo evita l’inquinamento che invece comporterebbe l’incenerimento
L’ITALIA DEL RICICLO. Nel 2013 l’Italia ha potuto vantare ben 9 imballaggi su 10 recuperati e riciclati, quantità che ci porta ai vertici nella classifica europea del settore. Come ricorda Ignazio Capuano, presidente del Consorzio Nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica (Comieco), la raccolta differenziata della carta svolge anche un’importantissima funzione economica: «l’industria cartaria italiana dipende sostanzialmente dai maceri per soddisfare il proprio fabbisogno. Nel solo 2013 sono state utilizzate dalle cartiere italiane 4,5 milioni di tonnellate di macero». Se si volesse tener conto anche dell’occupazione e dell’indotto dell’industria del riciclo della carta, si scoprirebbe che «in 14 anni il beneficio netto complessivo per il sistema paese è stato di oltre 4,3 miliardi di euro».
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