Reykjavik, la capitale islandese a emissioni zero
La capitale dell’Islanda, Reykjavik, vuole diventare 100% carbon neural. E non sono semplici parole. L’impegno il sindaco Dagur Eggertsson lo ha messo nero su bianco, con un Piano climatico sottoscritto qualche giorno fa, che stabilisce una data certa per il raggiungimento dell’obiettivo, il 2040.
Le abitazioni di Reykjavik sono già tutte a energia rinnovabile
C’è da dire che la città parte avvantaggiata perché, grazie ai fiumi e vulcani, tutte le abitazioni fruttano già l’energia rinnovabile: l’elettricità proviene interamente dall’idroelettrico e il riscaldamento è fornito dal geotermico.
Forte spinta alla mobilità sostenibile
Il Piano si concentra infatti prevalentemente sulla mobilità sostenibile. Entro il 2030 l’amministrazione dovrà portare al 58% la percentuale delle persone che usano l’automobile contro il potenziale 12% di chi utilizza i mezzi pubblici e il 30% di chi si sposta a piedi o in bicicletta. Per raggiungere questo traguardo, oltre a scommettere sui trasporti pubblici e privati elettrici, si punta anche sulla “densificazione urbana” e sul contrasto all’urbanizzazione selvaggia, prevedendo che il 90% delle nuove abitazioni sia costruito all’interno degli attuali confini cittadini. Con l’obiettivo di consentire agli abitanti di spostarsi comodamente a piedi o in biciclettA, riducendo l’utilizzo dell’autovettura e le conseguenti emissioni di gas serra.
Biodigestore e interventi per la resilienza climatica
Ma gli interventi non finiscono qui. Il Piano comprende una serie di misure dedicate alla resilienza climatica per aumentare la sicurezza contro gli eventi naturali estremi, come le frequenti alluvioni e la realizzazione di un biodigestore cittadino che sarà attivo a partire dal 2018 e che trasformerà i rifiuti organici in energia riutilizzabile per vari scopi. Ultima chicca, un programma di piantumazione alberi che interesserà due aree della città, Geldinganes e Kjalarnes, che ha come scopo quello di proteggere maggiormente dal vento e di compensare le emissioni nocive.
Ti è piaciuto l'articolo?
Condividilo