Rewilding: per un’Europa di nuovo selvaggia
TUTELARE GLI ANIMALI. L’Italia è entrata nel progetto Rewilding, una rete europea che da oggi include anche l’Appennino Certale. Alla base del progetto un semplice dato di fatto: sempre più persone lasciano le aree montane per trasferirsi in città. Ciò comporta una modificazione del paesaggio, per secoli gestito dall’uomo, e il ritorno ad una natura selvaggia. Il progetto Rewilding opera in queste zone, per cercare di ampliare in maniera sensibile le zone in cui possono sopravvivere animali in via d’estinzione, come l’orso marsicano. In Italia, ad esempio, il lupo che fino a pochi anni fa era diffuso solo in certe aree dell’Appennino Centrale, oggi ha colonizzato tutti gli Appennini, arrivando fino in Francia.
UN BENEFICIO ANCHE ECONOMICO. Alberto Zocchi, presidente di Rewilding Appennines, spiega: «Abbiamo una visione a lungo termine, che immagina l’Europa nei prossimi decenni come un posto decisamente più selvaggio, nel quale il contatto fra la popolazione, i processi naturali e la fauna selvatica sia più diretto e positivo. Fra uno o due decenni il paesaggio europeo potrebbe ricordare quello delle savane africane. Si tratta di una visione più avanzata di quella di un’area protetta, che invece ha come scopo di impedire un’ulteriore perdita di biodiversità conservando l’esistente». Importante è anche l’aspetto economico, con le nuove opportunità di impiego offerte dal settore del turismo naturalista.
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