Regioni italiane e green economy: la classifica di Fondazione Impresa
LA PIÙ GREEN: TRENTINO – ALTO ADIGE. Incrociando 21 indicatori di performance, Fondazione Impresa ha premiato nuovamente il Trentino-Alto Adige. La regione alpina si mantiene saldamente in testa alla classifica delle regioni italiane più virtuose in ambito green. Sul podio anche Umbria e Marche, seppur con un distacco vertiginoso dalla prima (il Trentino si aggiudica un punteggio di 1,004, la seconda classificata si ferma a 0,280). In fondo, con punteggi negativi, troviamo Calabria, Liguria, Molise, Puglia, Lazio e Campania. Chiude la classifica la Sicilia, fanalino di coda con un misero -0,645. Le regioni settentrionali hanno ottenuto in generale buoni piazzamenti negli indicatori relativi alla gestione dei rifiuti, mentre le regioni centrali primeggiano per la quantità di punti vendita biologici (Marche al primo posto, Umbria seconda). Il Meridione la fa invece da padrone per quanto riguarda imprenditorialità bio e trasporti.
GLI INDICATORI DI PERFORMANCE. Tra gli indicatori negativi considerati da Green Economy, le percentuali di coste non balneabili, le tonnellate di CO2 prodotte dai veicoli e la quantità di rifiuti smaltiti in discarica. Tra gli indicatori positivi sono stati invece presi in considerazione la produzione di energia rinnovabile, la presenza di operatori bio, il numero di autobus, i chilometri reali di piste ciclabili. In definitiva, nonostante i diversi piazzamenti, tutte le regioni hanno qualcosa da imparare da altre aree italiane: chi primeggia nella produzione di energia rinnovabile spesso pecca in altri settori. C’è del lavoro da fare per alzare il punteggio complessivo del nostro paese che, calcolando la media dei punteggi delle singole regioni, si ad un poco glorioso -0,105.
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