Recupero di calore dalle fogne: un’idea tutta francese
Cosa esiste di più degradante delle fogne? E se proprio da quelle acque di scarico di cui non vorremmo nemmeno sentir parlare potesse arrivare una fonte di energia più sostenibile di quella che attualmente riscalda le nostre case? Proprio così: sette anni fa la Lyonnais des Eaux, una controllata di Suez Environment, ha ideato un sistema di recupero di calore in grado di sfruttare le potenzialità di tutta quell’acqua altrimenti sprecata. La tecnologia in questione si chiama Degrés Bleus e, stando alla casa produttrice, permetterebbe di ridurre concretamente le emissioni di anidride carbonica.
Acqua calda dalle acque di scarico
Ma come funziona questo sistema di recupero del calore? Tutto è basato sulle funzionalità di uno scambiatore localizzato nelle tubature delle acque di scarico, il quale viene collegato ad una pompa di calore installata all’interno dell’edificio interessato: in questo modo, l’acqua viene dapprima riscaldata dalle acque di scarto, per arrivare così già con una temperatura più alta alla pompa di calore, la quale la direziona poi verso il circuito di riscaldamento e i rubinetti dell’acqua sanitaria.
Il sistema di recupero di calore all’Eliseo
Questa tecnologia, spiegano quelli di Suez Environment, non nasconde nessun effetto collaterale o pericolo, e al contrario si adatta molto bene a una variegata gamma di edifici, vecchi e nuovo: il sito ufficiale parla infatti di strutture residenziali, ma anche di piscine, ospedali, uffici, scuole e via dicendo. Va sottolineato che in Francia l’interesse verso questo tipo di tecnologia si è diffuso abbastanza in fretta, anche grazie alla decisione presa dall’amministrazione francese di far beneficiare del sistema di recupero di calore nientepopodimeno che l’Eliseo. Proprio così: fin dal 2011 il Palazzo Presidenziale sfrutta la tecnologia che genera calore a partire dalle acque delle fogne. La rivoluzione sostenibile dell’edificio più importante della Francia si è resa indispensabile dopo che, nel 2010, le stime ufficiali parlavano di 33.837 tonnellate di anidride carbonica emesse solamente dall’Eliseo. L’anno seguente, con il presidente Sarkozy, si è dunque corsi ai ripari, approfittando di lampadine a basso consumo, di nuovi isolamenti termici e sì, anche della nuova tecnologia per il recupero di calore. Le stime parlavano del resto molto chiaro: con il Degrés Blue l’antico palazzo avrebbe ridotto del 63% il proprio fabbisogno di energia di origine fossile, diminuendo di conseguenza di 206 tonnellate all’anno le proprie emissioni di anidride carbonica.
Altre installazioni
Va poi sottolineato che, ancora prima dell’Eliseo, il Degrés Bleus era stato installato anche a Levallois-Perret, un comune non molto lontano da Parigi. Grazie al sistema di recupero di calore, il municipio ha ridotto il consumo energetico della piscina pubblica del 24%, abbassando del 66% la soglia di gas serra conseguente al riscaldamento dell’acqua. Al margine di tale progetto, il comune di Levallois-Perret si è aggiudicato l’ambito premio Ile-de-France Grand Prix per l’Ambiente, nelle categoria dedicata al settore energetico. Un altro Degrés Bleus è stato poi installato presso la scuola parigina di Wattignies: con 60 metri di scambiatori installati nelle tubature di scarico e una pompa di calore centrale, questo nuovo sistema di recupero di calore è pensato per produrre più del 70% del fabbisogno energetico della scuola per il riscaldamento, tagliando allo stesso tempo 76 tonnellate di emissioni di anidride carbonica. Ad oggi in Francia sono attivi circa 16 impianti Degrés Bleus. In questo periodo, Suez sta lavorando per introdurre il sistema anche sul mercato britannico, e a questo proposito la tecnologia è stata presentata al pubblico londinese durante Ecobuild, una delle più importanti fiere internazionali nel campo dell’edilizia sostenibile.
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