Rapporto Global Wind Energy: eolico a gonfie vele
I numeri del Global Wind Energy Council
Via col vento: nel 2030 gli impianti eolici potrebbero arrivare a fornire circa il 20% del fabbisogno di elettricità mondiale, creando in tutto 2,4 milioni di nuovi posti di lavoro. L’avanzata dell’eolico su scala planetaria è stata stimata in questi termini dal Rapporto Global Wind Energy 2016, realizzato dal Global Wind Energy Council. Si prefigura quindi la crescita di un settore capace di avere un forte impatto positivo sull’economia mondiale, oltre che sulla battaglia climatica: se infatti l’energia eolica nell’immediato futuro potrebbero attrarre complessivamente 200 miliardi di euro di investimenti all’anno, va anche sottolineato che la costruzione dei nuovi impianti porterebbe ad una riduzione delle emissioni di anidride carbonica fino a 3,3 miliardi di tonnellate all’anno.
L’eolico su scala globale
Con i suoi 435 gigawatt di potenza installata a livello mondiale, nel 2015 l’energia eolica è arrivata a coprire il 7% della capacità totale energetica globale. A far crescere il settore sono stati soprattutto gli impianti offshore, i quali a dicembre dell’anno scorso avevano raggiunto i 12 GW di potenza installata. Gran parte della crescita è poi da ricondurre all’espansione dell’eolico nelle economie emergenti: se infatti gli investimenti totali nel 2015 si sono attestati a 110 miliardi di euro, 67 di questi sono stati fatti proprio nei Paesi in via di sviluppo.
La Cina in testa alla classifica
A guidare l’industria eolica a livello mondiale, secondo i dati del Global Wind Energy Council, sarebbe la Cina, con una potenza cumulativa installata di 145 GW alla fine del 2015 (cifra che, come vedremo, è maggiore del dato complessivo dell’intera Unione Europea). In tutto sono 28 i Paesi che possono vantare una potenza eolica superiore ad 1 GW, mentre sono solamente 8 quelli che raggiungono i 10 GW installati.
L’eolico e l’Europa
Il Rapporto Global Wind Energy dedica una sezione a parte alla situazione dell’eolico in Europa, settore che vede alla guida la Germania con 44,9 GW di potenza installata, seguita dalla Spagna (23 GW), dal Regno Unito (13,6 GW) e dalla Francia (10 GW). Al quinto posto si piazza invece l’Italia, con i suoi 9 gigawatt. Guardando all’Unione Europea nel suo complesso, si scopre che la potenza dell’eolico si attesta cumulativamente a 141,6 GW: niente male, soprattutto considerando il fatto che l’eolico rappresenta il 44,2% del totale della nuova potenza installata durante il 2015 nei Paesi dell’Unione. Di certo, però, non tutti gli Stati membri hanno contribuito allo stesso modo. Va infatti sottolineato che il 47% dei nuovi impianti installati in UE nel 2015 si trovano in Germania, la quale si conferma come il principale e indisturbato mercato europeo per questo tipo di energia rinnovabile.
Due scenari futuri per l’eolico europeo e mondiale
Lo studio ha ipotizzato vari scenari di crescita per la capacità energetica eolica europea: secondo le previsioni di crescita moderata, il vecchio continente potrebbe arrivare alla soglia dei 200 gigawatt di potenza installata entro il 2020, segnando così un aumento del 42% rispetto ai dati del 2015. Nel 2030, invece, l’obiettivo fissato dal Global Wind Energy Council per l’Europa si attesta al raggiungimento dei 320 GW di potenza installata. Allargando invece lo sguardo a tutti i Paesi mondiali, il rapporto stima che nel 2050, ottimisticamente parlando, si potrebbero raggiungere i 5.806 GW a livello globale, così da arrivare a soddisfare almeno il 36% del fabbisogno elettrico. Una stima più cauta, tesa a sondare lo sviluppo minimo del settore, stima invece per il 2050 una potenza mondiale di 2.870 GW (comunque superiore di sei volte al livello attuale).
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