quanti casi di cancro sono dovuti all'inquinamento?
Inquinamento

Quanti casi di cancro sono dovuti all’inquinamento?

Uno studio dell’Agenzia europea dell’ambiente, pubblicato il 28 giugno, dimostra quanto i casi di tumore in Europa siano siano legati all’inquinamento atmosferico, nonché ai raggi ultravioletti, al radon, all’amianto, al fumo passivo ed altri inquinanti. Combinando ognuno di questi agenti, stando al rapporto, si spiegherebbe l’origine di oltre il 10% di tutti i casi di cancro in Europa. Come dichiarato da Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Agenzia, «la riduzione dell’inquinamento attraverso il piano d’ azione dell’UE per l’ inquinamento zero e la strategia in materia di sostanze chimiche sostenibili, insieme a un’attuazione rigorosa di altre politiche esistenti dell’UE , contribuirebbe a ridurre sensibilmente i casi di cancro e i relativi decessi, rappresentando un investimento efficace per il benessere dei nostri cittadini». Ma quanto queste sostanze inquinanti impattano sulla nostra salute, specificatamente portando a dei tumori maligni? Vediamo quanti casi di cancro sono dovuti all’inquinamento.

I casi di tumore in Italia

Prima di vedere quanti casi di cancro sono dovuti all’inquinamento in Europa, può essere utile ricordare quante vittime di tumore ci sono ogni anno in Italia, per capire l’entità del fenomeno. Nel nostro Paese, nel 2021, si sono contati 181.330 decessi per tumore: si parla di 100.200 uomini e di 81.100 donne. Sono numeri altissimi, pur sottolineando che si è assistito a un calo di 1.870 morti rispetto al 2020. A questo va aggiunto che in Italia, rispetto al resto del continente, i tassi di mortalità per tutti i tipi di tumore sono generalmente più bassi. Basti pensare che la mortalità, negli ultimi 6 anni, si è ridotta dell’8% tra le donne e del 9,7% tra gli uomini.

Quali e quanti casi di cancro sono dovuti all’inquinamento?

Nell’Unione Europea si contano circa 3 milioni di nuove diagnosi di cancro ogni anno, e circa 1,3 milioni di decessi. I tumori sono un elemento distruttivo per l’intera società: esiste persino uno studio che stima quali siano i costi economici di queste patologie, che nel 2018 dovrebbero essere stati di circa 178 miliardi di euro.

L’inquinamento atmosferico, sia outdoor che indoor, sarebbe correlato all’1% di tutti i casi di cancro in Europa, portando a circa il 2% dei decessi conseguenti a queste patologie. Nel caso dei tumori al polmoni, l’inquinamento atmosferico provocherebbe il 9% dei casi. Non va dimenticato peraltro che delle indagini scientifiche degli ultimi anni hanno trovato delle chiare correlazioni tra l’esposizione a lungo termine del particolato e i casi di leucemia, nei bambini come negli adulti.

L’indagine dell’Agenzia europea dell’ambiente ha preso in esame anche l’esposizione al radon negli ambienti chiusi, che sarebbe correlata al 2% di tutti i tipi di cancro e al 10% dei tumori ai polmoni. I raggi UV, da parte loro, causerebbero circa il 4% dei tumori, portando nella maggior parte dei casi a dei melanomi. Tra gli inquinanti non può essere trascurato il fumo passivo, il quale da solo riesce ad incrementare il rischio d’insorgenza di tumori del 16% in tutte le persone che non sono mai state tabagiste.

Infine, un’ultima sostanza presa in considerazione dallo studio è l’amianto, responsabile di una porzione compresa tra il 55% e l’88% dei tumori ai polmoni di origine professionale.

250mila morti di cancro all’anno per cause ambientali

«Si stima che ogni anno in Europa oltre 250 000 persone muoiano di cancro per cause ambientali» ha spiegato Stella Kyriakides, commissaria UE per la Salute e la sicurezza alimentare, aggiungendo che «prevenire sarà sempre meglio che curare e, nel quadro del piano europeo di lotta contro il cancro, ci siamo fortemente impegnati a ridurre gli inquinanti nell’acqua, nel suolo e nell’atmosfera. Solo questa settimana abbiamo presentato una proposta fondamentale, nell’ambito della nostra strategia “Dal produttore al consumatore”, per ridurre l’uso dei pesticidi del 50 % entro il 2030. Le conclusioni dell’Agenzia europea dell’ambiente mostrano molto chiaramente come la salute del nostro pianeta e quella dei nostri cittadini siano strettamente correlate. Dobbiamo lavorare con la natura, non contro di essa».