Quante colonnine di ricarica ci sono in Italia?
Ce lo siamo domandati qualche mese fa, in un articolo dedicato: l’evoluzione della mobilità elettrica sarà bloccata dalla mancanza di colonnine di ricarica? In effetti può essere controproducente andare a finanziare l’acquisto di automobili elettriche con appositi incentivi se prima non si prepara un’infrastruttura in grado di accogliere dei veicoli a batteria. Eppure sappiamo che attualmente l’acquisto di auto elettriche prevede un generoso bonus, e sappiamo anche che nel 2035 sarà vietata la vendita di veicoli benzina e diesel. E sappiamo anche che tra i 5 fattori principali che bloccano l’acquisto di un’auto elettrica, 4 sono relativi proprio a questioni relative alla ricarica della batteria (lo studio è stato fatto dalla società di consulenza AlixPartners). Insomma, ha poco senso forzare la vendita di e-car senza prima investire per rendere il Paese a misura di auto elettrica. Numeri alla mano, però, l’evoluzione delle città italiana in tal senso è molto lenta, e non si può certo dire che esistano centri urbani già pronti per fare il salto verso la mobilità del futuro. Vediamo quante colonnine di ricarica ci sono in Italia, e quali sono le città più virtuose.
Quante colonnine di ricarica ci sono in Italia?
I numeri sul numero di colonnine di ricarica per automobili elettriche disponibili in Italia ci arrivano da Motus-E, l’associazione che rappresenta le realtà attive nella mobilità elettrica. Il rapporto ci dice che a fine 2021 nel nostro Paese si contavano in tutto 26.024 punti di ricarica e 13.233 infrastrutture installate su suolo pubblico o privato. Basta però fare due veloci conti per capire che queste cifre sono ancora lontanissime da quelle che è necessario raggiungere per cambiare effettivamente il modo di muoversi dei cittadini. Ci sono, va detto, delle città che stanno si stanno attrezzando più velocemente di altre, pur restando ancora parecchio indietro rispetto ad altre capitali europee. La città con un rapporto maggiore tra punti di ricarica e numero di abitanti è Firenze, che a fine 2021 vantava 1,26 punti di ricarica ogni 1.000 abitanti, guadagnando così il primo posto di questa speciale classifica. Come ha spiegato il sindaco fiorentino Dario Nardella, il risultato colto è il frutto di un lavoro iniziato diversi anni fa: «la nostra città» ha spiegato il primo cittadino «è molto attenta alla sostenibilità ambientale e alla mobilità green e i dati sulla riduzione delle emissioni di CO2, meno 40 per cento dal 2005 ad oggi, e sull’elevato numero di colonnine installate, lo dimostrano». L’obiettivo del capoluogo toscano è quello di arrivare ad avere 800 punti di ricarica comunali entro la fine del 2022.
Il numero di punti di ricarica e il Pnrr
Dietro a Firenze, sul secondo e sul terzo gradino del podio, si piazzano Roma e Milano, con Torino in quarta posizione. La capitale conta in tutto 1.673 punti di ricarica, e quindi 0,63 per ogni 1.000 abitanti. L’obiettivo dichiarato, a Roma, è quello di attivare altri 700 punti entro la fine del 2022.A Milano si parla invece di 0,51 colonnine di ricarica ogni 1.00 abitanti, con 286 punti di ricarica totali: un numero bassissimo, ma decisamente più alto rispetto a quello del 2019, quando si contavano solo 58 punti di ricarica attivi.
Quel che è certo è che questa evoluzione deve velocizzarsi, e di parecchio, andando a snellire le procedure autorizzative e mettendo fondi a disposizione. Dovrebbe sicuramente aiutare in tal senso il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che dovrebbe mettere a disposizione 741,3 milioni di euro per la realizzazione di oltre 20.000 punti di ricarica entro il 2026. Queste colonnine di ricarica saranno distribuite tra centri urbani e superstrade. Si tratta di numeri importanti, i quali però sono appena sufficienti per continuare a restare in partita per l’obiettivo fissato per il 2030, ovvero contare 6 milioni di veicoli elettrici circolanti.
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