Quali sono i biocarburanti?
I biocarburanti sono combustibili che forniscono energia mediante la fissazione biologica del carbonio. Vediamo quali sono, come funzionano e se sono meglio o peggio dei combustibili fossili.
Che significa biocarburante
La parola biocarburante deriva da bio e carburante: bio significa la fissazione biologica del carbonio, ovvero un processo che usa il carbonio inorganico sotto forma principalmente di anidride carbonica e lo trasforma in un composto organico. La fissazione del carbonio modifica l’anidride carbonica in una molecola che si trova negli organismi viventi. Questo procedimento avviene all’interno di un organismo vivente e si chiama fissazione biologica del carbonio.
Viene definito carburante qualunque elemento che produca energia e la fissazione del carbonio può creare numerosi composti tra cui grassi e proteine. Queste molecole possono essere sfruttate per produrre energia e perciò sono definite combustibile. I biocarburanti sono idrocarburi che si possono usare come combustibili prodotti da materia organica in pochi giorni o mesi e si contrappongono ai combustibili fossili che si formano in milioni di anni.
Si possono produrre biocarburanti anche con reazioni chimiche controllate in laboratorio, oppure negli impianti che usano le biomasse. Per definire un biocarburante bisogna che vi sia presenza di anidride carbonica fissata da un organismo vivente e la produzione del combustibile finale deve avvenire in poco tempo.
Il fabbisogno energetico mondiale
I combustibili fossili sono sfruttati da molti anni, ma essendo limitati si potrebbero esaurire. Gli scienziati hanno cominciato a pensare che gli idrocarburi si possano produrre in maniera diversa e più veloce per soddisfare il fabbisogno energetico mondiale. Tra biocarburanti e combustibili fossili esiste dunque una grossa differenza, che è la rinnovabilità.
Il biocombustibile deriva dalle biomasse, materie organiche di piante o animali e le biomasse possono essere prodotte in continuazione con processi ecologici. Le biomasse e il biocarburante sono considerati energie rinnovabili e si possono avere in brevissimo tempo.
Differenze tra biocarburanti e combustibili fossili
Esistono molti tipi di biocarburanti e la struttura chimica è diversa, così come differisce quella dei combustibili fossili. Ad esempio l’etanolo è un biocarburante e la benzina è un combustibile fossile. L’etanolo ha la metà dell’energia della benzina, ovvero richiede il doppio per ottenere la stessa energia, però produce meno inquinanti ed è perciò più ecosostenibile. Di contro crea più smog e i motori devono essere modificati per poter funzionare con etanolo.
Rimanendo in tema di motori, la differenza da biodiesel e diesel è che il primo produce energia in maniera minore del secondo, è più corrosivo per il motore ed è necessario che questo sia modificato. Il biodiesel genera meno solfuri perché brucia in maniera più pulita.
Tra metanolo e metano la differenza principale è che un’unità di metanolo produce un terzo di energia della corrispondente quantità di metano. Tuttavia il metanolo è liquido e quindi più facile da trasportare, mentre il metano è un gas e ha bisogno di una compressione prima del trasporto.
Tra biobutanolo e benzina la differenza è che il primo produce meno energia della seconda, però può essere impiegato in qualsiasi mezzo che usa benzina senza dover fare modifiche al motore.
Meglio biocarburanti o combustibili fossili?
Vi sono molti fattori che determinano la scelta tra combustibili fossili e biocarburanti, come il costo e la disponibilità. Il combustibile fossile preoccupa perché la sua estrazione è un processo costoso e difficile e rende il prezzo del carburante molto alto, inoltre non è rinnovabile e prima o poi finirà. Meno ne rimane e più il prezzo si alza.
Inizialmente gli addetti ai lavori pensavano che il biocarburante producesse energia illimitata e fosse perciò rinnovabile, tuttavia il fabbisogno energetico supera la capacità di produrre biomasse per generare biocarburante. Le zone coltivabili non sono sufficienti e lo sfruttamento del terreno non è abbastanza importante per creare biomasse. Il costo è perciò ancora molto alto, tuttavia sarebbe potenzialmente più basso e più sicuro del combustibile fossile.
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