Proteggere le api (e il miele) dagli acari
Sono degli insetti piccolissimi e in pochi sanno quanto siano però fondamentali per la salvaguardia e il mantenimento degli equilibri naturali. Stiamo parlando delle api e in particolar e in questo articolo vi parleremo di tutto quello che si sta facendo per proteggere le api.
Api da miele le più in pericolo
Prima di tutto dobbiamo sapere che quando parliamo di proteggere le api parliamo solitamente di quelle da miele. In generale le popolazioni di api globali sono in declino a causa di minacce come i fungicidi e i pesticidi neonicotinoidi. Ma le api da miele in particolare sono afflitte da un’altra (ben più grave) minaccia: un tipo di parassita chiamato acaro Varroa.
Proteggere le api. Scienziati al lavoro
Un team di scienziati tedeschi ha scoperto un nuovo composto chimico che potrebbe salvare le api dagli acari varroa dei pericolosi parassiti che attaccano gli insetti succhiandone il sangue e danneggiando così le colonie. Questi acari attaccano le api del miele direttamente dentro la colonia e continuano a succhiare il sangue delle api. Questo non solo accorcia la durata della vita delle api, ma contribuisce alla trasmissione di malattie dentro la colonia.
Gli acari Varroa possono danneggiare in modo significativo le colonie di api e, se non vengono in qualche modo fermati possono anche distruggerle. Come riportato da Time l’anno scorso, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha studiato gli effetti degli acari Varroa, concludendo che circa il 42% degli alveari commerciali erano stati infestati la scorsa estate con dei danni pesanti per l’ecosistema e anche per l’industria del miele. Un problema che in un certo senso ci ricorda quanto accaduto lo scorso anno con gli uliveti in Italia.
Una speranza per proteggere le api
Un recente studio condotto da scienziati tedeschi dell’Università di Hohenheim offre una di speranza. Il team ha scoperto che una piccola quantità di cloruro di litio è sufficiente per uccidere gli acari Varroa senza procurare danni all’insetto.
La scoperta è stata accolta come fosse manna dal cielo perché proprio recentemente si iniziava a notare una forte resistenza degli acari Varroa ai trattamenti chimici un tempo efficaci.
Il processo di studio
I ricercatori hanno inizialmente testato una soluzione zuccherina somministrata alle api che veniva poi trasferita agli acari attraverso il sangue che questi succhiavano all’insetto. Il team di ricerca ha notato che anche gli acari di un gruppo di controllo – trattati con una soluzione che non doveva essere letale – erano morti. Così ulteriori test hanno portato alla scoperta che il cloruro di litio, che era presente nella soluzione zuccherina, era il vero responsabile dietro la morte degli acari. Tra l’altro è stato anche notato che una dose minima di soluzione era sufficiente a eliminare dal 90 al 100 percento degli acari in un lasso di tempo variabile tra le 24 ore e i tre giorni.
Proteggere le api (e l’uomo)
Il cloruro di litio può essere somministrato attraverso l’alimentazione, non si accumula nella cera d’api, non è dannoso per i mammiferi ed è relativamente poco costoso. Al netto di queste fondamentali osservazioni anche per l’essere umano sono però necessarie ulteriori ricerche. Serve infatti un mezzo per introdurre il composto in colonie naturali per garantire che tutte le api ottengano la quantità di cloruro di litio necessaria per essere efficace. C’è anche la questione di condurre studi sulle colonie di volo libero per testare gli effetti a lungo termine del cloruro di litio sulle api adulte e se il composto influirà sul loro miele.
Quanto vale un ape?
Le api, lo abbiamo detto, sono fondamentali per l’impollinazione e per la preservazione dell’ecosistema, ma hanno anche importantissimi benefici finanziari. Gli scienziati dell’Università di Hohenheim stimano che le api (con il loro miele) valgano sul mercato alimentare tra 235 e i 285 milioni di dollari. Una cifra davvero considerevole che ci aiuta a capire la complessità del problema e l’importanza di risolverlo velocemente.
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