PNIEC 2030 Italia obiettivi
Energie

Consegnata la versione definitiva del PNIEC 2030

Lunedì 1° luglio il governo Meloni ha consegnato la versione definitiva del PNIEC 2030 alla Commissione europea: si parla di un documento di ben 491 pagine, che va ad aggiornare quanto già approvato nel 2019, con l’obiettivo di aumentare l’impegno italiano per soddisfare gli impegni presi a livello internazionale in campo energetico e ambientale. Vediamo cos’è il PNIEC 2030 e come delinea il futuro italiano in termini di rinnovabili e di emissioni.

Cos’è il PNIEC 2030

Con l’acronimo PNIEC si indica il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, il quale come anticipato era già stato presentato una prima volta nel 2019. I Piani sono stati istituiti dal Regolamento UE 2018/1999 per delineare le politiche e loe misure dei singoli Paesi membri dell’UE in modo da rispettare gli obiettivi energetici e climatici nel periodo 2021-2030; essendo però variati gli obiettivi dell’Unione Europea – visto l’incedere veloce dei cambiamenti climatici ed essendo emerse nuove evidenze scientifiche – è stato domandato ai Paesi di aggiornare i propri piani. Da qui, dunque, la necessità di presentare il PNIEC 2030, contenente i passi successivi da fare da qui al 2030. Una prima bozza del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima era già stata presentata la scorsa estate, il 30 giugno 2023; il 1° luglio 2024, rispettando la scadenza data dalla Commissione UE, il governo italiano ha presentato la versione definitiva del PNIEC 2030, che come si vedrà presenta luci e ombre.

Gli obiettivi del PNIEC 2030 per l’Italia

Il dato fondamentale del PNIEC 2030 per l’Italia è questo: l’obiettivo fissato per il 2030 per il nostro Paese è quello di raggiungere il 39,4% sul consumo finale lordo di energia prodotto da rinnovabili. Nel Piano precedente e datato 2019 si parlava invece di solo il 30%. La strada da fare è tanta: nel 2023 era infatti stato stimata per l’Italia una copertura di solamente il 19,9% dei consumi energetici finali. Ma come si traduce questa quota a livello di consumo di energia a livello elettrico, termico e dei trasporti?

I target per l’energia elettrica

L’area chiave della transizione energetica, come confermato nel PNIEC 2030 per l’Italia, è quella dell’elettricità: entro la fine del decennio si punta infatti a raggiungere il 63,3% di elettricità da fonti rinnovabili. Il nuovo Piano punta quindi ad avere complessivamente 36 GW di rinnovabili in più entro il 2030, ma sembra comunque un obiettivo basso rispetto a quello che si potrebbe davvero acciuffare investendo su fotovoltaico, eolico, idroelettrico, geotermico e bioenergie.

I target per le rinnovabili termiche

Guardando ai consumi energetici volti al riscaldamento e al raffrescamento, il PNIEC 2030 punta a raggiungere entro al fine del decennio una quota del 35,9%, arrivando cioè a 17,6 Mtep di rinnovabili termiche: a fare la parte del leone dovrebbero essere le bioenergie, nel 2030 ipotizzate a 7,4 Mtep: a seguire l’energia ambientale, il biometano, il solare termico, il geotermico e l’idrogeno.

I target per i trasporti

Per quanto riguarda gli obiettivi legati al mondo dei trasporto, con biocarburanti, carburanti rinnovabili non biologici ed elettricità da FER, nel PNIEC 2030 si punta a una copertura del consumi complessivi del 34,2%.

Gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima sulle emissioni

Come si traducono tutti questi obiettivi a livello di taglio delle emissioni? Ebbene, come già anticipato nella bozza del PNIEC presentata la scorsa estate, per l’Italia resteranno lontani molti obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti. Tre sono gli ambiti in cui si distinguono le politiche per il taglio delle emissioni, e l’Italia riuscirà a rispettare – secondo il PNIEC 2030 – solo uno di loro, ovvero quello dell’Emission Trading System (ETS) europeo.