Pigmentazione della cute: disturbi e cosa fare
Il corpo umano è talvolta soggetto a delle complicazioni che possono sorgere da un momento all’altro a causa di diversi fattori. Per quanto riguarda la pigmentazione della cute, si ha a che fare con un argomento alquanto vasto caratterizzato da differenze sostanziali che qualificano un individuo piuttosto che un altro. Quindi, in rapporto alla regione corporea, all’esposizione alla luce solare e allo stato di gravidanza (nel caso delle donne), i pigmenti fisiologici come melanine, feo melanine, ossiemoglobine, carotenoidi e eumelanine determinano il colore della pelle. Tuttavia, sorge una domanda spontanea: cosa fare per aumentare la produzione di melanina quando, ad esempio, si va incontro a un disturbo in tal senso?
Aumentare la melanina serve a contrastare la vitiligine?
Sulla scorta di quanto introdotto poc’anzi, si può affermare che i processi in grado di aumentare la melanina sono davvero tanti. Innanzitutto, si può ricorrere ad un’alimentazione ad hoc basata su elementi chiave come la tirosina e la fenilalanina, contenute rispettivamente nella soia, negli albumi d’uovo, nei frutti di mare, nei formaggi, nel pesce, nei legumi, nelle mandorle e nelle noci. In aggiunta a ciò, si può optare per prodotti specifici in grado di rafforzare la melanina e di garantire, senza se e senza ma, una colorazione della cute a regola d’arte capace, nel contempo, di proteggere da eventuali disturbi legati alla pigmentazione della pelle.
Nonostante ciò, occorre puntualizzare che per risolvere un disturbo come la vitiligine è necessario procedere seguendo altri espedienti. Nello specifico, la vitiligine è una malattia che colpisce i melanociti generando delle macchie bianche sugli strati di pelle interessati. I soggetti più a rischio sono chi soffre di ipertiroidismo, diabete, alopecia e anemia perniciosa, ma ciò non esclude un’eventuale insorgenza anche in uomini e donne apparentemente esenti da qualsivoglia complicazione. In virtù di ciò, la cura della vitiligine passa attraverso prodotti di dermocosmesi o creme cortisoniche. Per i casi più gravi, occorre addirittura operare attraverso fotochemioterapia con raggi UVA o a raggi UVB, iter con pochi effetti collaterali e dalla efficacia piuttosto marcata.
Come curare l’iperpigmentazione della pelle?
Quando, invece, ci si trova a dover debellare una produzione eccessiva della melanina – comunemente chiamata iperpigmentazione – allora l’approccio deve essere totalmente diverso. Questo disturbo della pigmentazione della cute si manifesta soprattutto in età avanzata e può essere associato a fattori di vario tipo. Dall’eccessiva esposizione al sole agli squilibri ormonali, passando per patologie pregresse come malattie autoimmuni e gastrointestinali, disordini metabolici e mancanza di vitamine, la pelle del diretto interessato mostra delle macchie scure che vanno, quindi, sottoposte all’attenzione di un dermatologo altamente qualificato.
Dopo un’attenta analisi verranno, poi, prescritti dei rimedi in grado di riequilibrare il tutto. Un trattamento capillare molto diffuso è il peeling a base di acido glicolico; in aggiunta a ciò, c’è il ricorso a delle creme schiarenti dotate di proprietà uniche pienamente rispettose della qualità della pelle dell’utilizzatore di turno. Tra i rimedi naturali, invece, ci sono l’aloe vera, l’olio vegetale a base di rosa mosqueta, il succo di limone e l’estratto di genziana.
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