Cosa sono i PFAS? Dove si trovano, e perché sono pericolosi?
Una ricerca pubblicata di recente sulla rivista Food Additives and Contaminants ha confermato quanto già avanzato da un precedente studio statunitense datato 2021: il 90% delle cannucce di carta prodotte in Europa contiene PFAS. Ecco che allora quelle stesse cannucce tanto popolari e utilizzate come alternativa meno inquinante rispetto alle cannucce di plastica, a conti fatti, non risultano poi particolarmente sostenibili, né particolarmente sicure. Ma cosa sono i PFAS, dove si trovano, e in che modo possono minacciare la nostra salute e quella dell’ambiente?
Cosa sono i PFAS e dove si trovano?
Vediamo cosa sono i PFAS. Con questa sigla si indicano le Sostanze Perfluoro Alchiliche, all’interno delle quali troviamo gli acidi perfluoroacrilici, sostanze che si trovano praticamente in ogni dove. Si tratta di una famiglia di composti chimici molto utilizzati in campo industriale: si pensi che a oggi si contano circa 4.700 sostanze appartenenti a questa famiglia. Semplificando il tutto, possiamo guardare ai PFAS come a degli acidi estremamente forti, messi a punto a partire dagli anni Quaranta come composti chimici di sintesi a fini di produzione industriale.
Possiamo trovare i PFAS in una larghissima parte di prodotti presenti nelle nostre case. Li troviamo nei capi in pelle, essendo le sostanze perfluoroalchiliche usate nei processi di concia; li troviamo nella carta da forno, e in generale nella carta a uso alimentare; troviamo PFAS nei rivestimenti delle pentole antiaderenti, nei capi di abbigliamento tecnico, nei tappeti, dei detergenti, nei lucidanti, nelle vernici al lattice, dei metalli placcati, nei rivestimenti di certe piastrelle, e via dicendo.
L’industria fa un grande utilizzo dei PFAS per via delle loro ottime proprietà idrorepellenti e oleorepellenti, così da essere quindi l’ideale per tutte le applicazioni in cui si cerca una buona impermeabilità.
Quali sono i rischi delle sostanze perfluoro alchiliche per la salute e per l’ambiente?
Perché i PFAS sono pericolosi? Prima di tutto, va detto che queste sostanze chimiche di sintesi sono poco degradabili. Questo significa che, una volta disperse nell’ambiente, ci resteranno per tantissimo tempo. Anche se immesse nel corpo umano, peraltro, impiegano un periodo comparso tra i 10 e i 56 anni per essere smaltite. E come possono essere ingerite? L’assorbimento può avvenire per via dell’uso di prodotto con PFAS a contatto con prodotti alimentari, si pensi per l’appunto alle cannucce o alla carta forno. Ma anche per via dell’ingresso nella catena alimentare: una gestione poco attenta a livello di lavorazione industriale può far arrivare i PFAS nelle acque sotterranee, così da arrivare alle piante, e quindi di fatto alla catena alimentare. Diverse indagini hanno dimostrato che le sostanze perfluoroalchiliche sono associate a un aumento dei livelli di colesterolo, portando ad alterazioni del sistema immunitario e riproduttivo, a possibili problemi alla tiroide e al fegato, e via dicendo. I rischi per la salute umana vanno approfonditi maggiormente, così come vanno studiate le minacce dei PFAS per l’ambiente, sapendo che queste sostanze permangono per anni e che i monomeri sono molto volatili, con la possibilità di danneggiare l’ozono.
PFAS e cannucce di carta
L’attenzione è tornata sui PFAS in questi giorni per via della già citata indagine relativa alle cannucce. Vale quindi la pena riportare i risultati sintetici dello studio in questione: i ricercatori hanno testato 39 diverse marche di cannucce in carta, bambù, vetro, acciaio e plastica. Il 69% dei campioni conteneva PFAS, e quelle di carta sono le cannucce in cui queste sostanze sono state trovate con maggiore frequenza (9 volte su 10). Le uniche cannucce a non mostrare presenza di PFAS sono quelle in acciaio inox.
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