Pesticidi biologici: gli insetti in soccorso dell’uomo per un’agricoltura ecosostenibile
Le api sono di fondamentale importanza all’interno della catena alimentare e non solo per la produzione del miele. Infatti, impollinando la maggior parte delle piante, danno un contributo indispensabile alla crescita delle colture. Purtroppo, però, molti studi scientifici confermano che le api stanno morendo, fenomeno dovuto all’utilizzo da parte delle aziende di prodotti chimici letali per i preziosi insetti al posto di pesticidi biologici. Molti Paesi stanno correndo ai ripari per evitare un disastro di proporzioni enormi. Nel nostro Continente, una petizione dell’organizzazione non governativa Avaaz ha convinto la Commissione Europea a vietare alcuni di questi pesticidi e sta cercando di ripetere la stessa operazione anche in Nord America.
Dal Canada una start-up che potrebbe rivoluzionare l’agricoltura
E se i pesticidi biologici non richiedessero più manodopera umana per essere distribuiti? È questo il punto di partenza di Bee Vectoring Technology, una start-up canadese che ha avuto la geniale idea di sfruttare il volo degli insetti per portare i pesticidi sulle piante. Sappiamo che le api, spostandosi da un fiore all’altro, trasportano i pollini e favoriscono la riproduzione delle piante. E se oltre i pollini si potessero trasportare anche i pesticidi biologici? Il meccanismo alla base di questo progetto è semplice: costruire un alveare apposito vicino alle colture che costringa gli insetti ad entrare da un lato ed uscire dall’altro di esso, al centro del quale è presente una vaschetta contenente il pesticida in polvere. L’insetto, passandoci attraverso, porta con sé il prodotto in maniera involontaria e lo distribuisce fra le piante assieme al polline.
Bombi anziché api per trasportare i pesticidi biologici
La Bee Vectoring Technology ha realizzato questi modelli di alveari utilizzando dei bombi al posto delle api. Essendo, infatti, più grossi e resistenti, sono adatti a volare anche quando fa molto freddo o le condizioni atmosferiche non sono favorevoli. Ogni alveare contiene circa 300 bombi, ognuno dei quali può raggiungere circa 10 fiori al minuto. Nel complesso un nido intero potrebbe bastare per trattare ben 10 milioni di piante all’anno.
Insetti trasportatori di pesticidi: pro e contro
I vantaggi di questo sistema sembrano molti. Intanto, si evitano gli sprechi di prodotto dato che i bombi si dirigono esclusivamente sulle piante che necessitano di essere impollinate, portando loro i pesticidi biologici. Inoltre, si risparmia l’acqua necessaria a produrre le miscele che poi dovranno essere distribuite nei campi tramite macchine agricole. Questo rappresenta l’ulteriore vantaggio di ridurre l’inquinamento ambientale. Fra gli svantaggi ne menzioniamo uno solo che però potrebbe essere decisivo. I dubbi, infatti, sono legati all’efficacia dei pesticidi biologici e al fatto che gli insetti non siano abbastanza resistenti per poter svolgere questo lavoro per tutta la stagione.
La sperimentazione di nuovi pesticidi biologici sui campi di fragole
Inizialmente il team di Bee Vectoring Technology ha utilizzato prodotti di aziende terze per la sperimentazione, in particolar modo bioagrofarmaci e biostimolanti. Al momento, però, stanno testando in Canada un nuovo pesticida in polvere che ha come componente principale il Clonostachys rosea, una specie benigna di fungo che protegge la pianta dai funghi maligni: parliamo in particolar modo della Botrytis cinerea. In sostanza, il fungo buono si annida nella pianta ed evita che quello cattivo le possa nuocere, proliferando. Il Clonostachys rosea, inoltre, rafforza la pianta e ne aumenta la produttività.
La start-up canadese ha scelto per attuare la sua sperimentazione le piante di fragola ma questo tipo di sistema si adatterebbe a molte altre coltivazioni come il mirtillo, il pomodoro, il melo e il girasole. Al momento sta operando solo nel territorio canadese ma non esclude di raggiungere in un prossimo futuro anche il mercato statunitense ed europeo.
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