Periferie sostenibili, il Bando per rigenerare le città italiane
Rigenerare le periferie urbane per ridurne il degrado attivando dei progetti di riqualificazione e di realizzazione di nuove infrastrutture per una migliore vivibilità. Sono questi in sintesi gli obiettivi del Bando Periferie che, lanciato a maggio 2016, sta procedendo senza intoppi.
2,1 miliardi di euro per le periferie sostenibili
Istituito dalla Legge di Stabilità 2016 con una dotazione finanziaria inziale di 500 milioni di euro, il ‘Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle Città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia’ era destinato esclusivamente ai Comuni capoluoghi di Provincia, di Regione e alle Città Metropolitane.
A novembre 2016, il Governo ha deciso di aggiungere di 1,6 miliardi dal Fondo Sviluppo e Coesione (per un totale di 2,1 miliardi di euro) per finanziare tutti i 120 progetti presentati.
Il 30 agosto del 2016 è scaduto il termine per la presentazione dei progetti per le periferie sostenibili. Con il decreto del Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri 6 settembre 2016 è stato costituito il Nucleo per la valutazione dei progetti per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, il quale, con il verbale del 22 novembre 2016, sulla base dell’istruttoria svolta e in coerenza con i criteri di valutazione definiti nel Bando Periferie ha individuato i progetti da inserire nel Programma e redatto la graduatoria finale.
I 120 progetti presentati
Nel corso di un’audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta su sicurezza e degrado delle città, tenutasi lo scorso 31 gennaio, il presidente del Nucleo di valutazione per il Programma straordinario di riqualificazione delle periferie urbane, Paolo Aquilanti, ha illustrato le peculiarità dei progetti. In linea generale si riscontra una particolare attenzione all’ambiente con la messa in pratica di principi del costruire sostenibile e della riduzione o addirittura eliminazione del consumo di suolo. Grande spazio viene dato alla valorizzazione e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e alla realizzazione di infrastrutture e servizi per le fasce più deboli della popolazione.
Ad ogni modo soltanto il 10% delle proposte presentate di periferie sostenibili è a livello di progetto esecutivo, il 13% di progetto definitivo e la gran parte (il 77%) è ancora sotto forma di fattibilità o di progetto preliminare. Per quanto riguarda i tempi di attuazione previsti si va dai due anni per il 31% dei progetti ai tre anni per il 44%, quattro anni per il 25% e più di quattro per il 20%.
I primi progetti approvati
Lo scorso 5 gennaio è stata, come accennato sopra, pubblicata la graduatoria del bando da 500 milioni di euro con cui verranno finanziati 24 progetti.
Ecco un primo elenco dei progetti di periferie sostenibili che saranno realizzati nelle città di Milano, Torino, Bologna, e Genova.
Milano: trasporti pubblici
Milano punta principalmente sulla mobilità con una serie di interventi che hanno come obiettivo quello di migliorare servizi e viabilità. Sono previsti i lavori sulle stazioni della metropolitana MM2 nei Comuni di Bussero, Cernusco sul Naviglio, Cassina de’ Pecchi, Gorgonzola, Gessate e Vimodrone. Ma si guarda anche alla mobilità sostenibile con la realizzazione di piste ciclabili e ciclostazioni. La dotazione per Milano è di 40 mln di euro.
Torino: strutture, servizi e riqualificazione edilizia
Torino ha scelto la strada dei tanti interventi diffusi piuttosto che un’unica grande opera. Sono 5 gli assi principali del progetto: spazio pubblico, casa, lavoro e commercio, scuola e cultura, comunità e partecipazione. Gli interventi, finanziati con 18 mln di euro a cui si aggiungerà un ulteriore investimento pubblico-privato per un totale di 41 mln, riguarderanno l’edilizia popolare, la manutenzione di scuole, mercati, parchi e campi sportivi, di strade e marciapiedi, e la realizzazione di un polo tematico a Parco Dora. Si punta anche sulla mobilità sostenibile nelle aree periferiche e servizi a sostegno dell’inclusione sociale contenuti nel piano “AxTO (Azioni per le periferie TOrinesi) 2017-2019”.
Bologna: piste ciclabili e orti urbani
Bologna ha lanciato un progetto che prevede due linee di azione, una per la città e l’altra per i comuni dell’hinterland. In quest’ultimo caso sono previsti, con una dotazione di 40 mln, interventi che riguarderanno i collegamenti ferroviari (Imola e Medicina), le aree produttive (Calderara di Reno), la realizzazione di percorsi ciclopedonali intercomunali, e la generale riqualificazione di alcune aree urbane. I restanti 18 milioni verranno invece utilizzati nel progetto “Paesaggio Pilastro”, che prevede la realizzazione nel quartiere Pilastro di nuove piste ciclabili, orti urbani, laboratori e una nuova stazione del Sfm.
Genova: recupero degli edifici storici
Genova, grazie a un progetto da 18 mln di euro, punta soprattutto al liberare dal traffico gli spazi pubblici, all’ampliamento della fibra ottica e al recupero di alcuni edifici storici. Fra questi, si prevede la demolizione dell’ex biblioteca Gallino per farne uno spazio pubblico, la demolizione parziale dell’ex mercato del Campasso per dare spazio a una scuola dell’infanzia e a un centro sportivo, il recupero del Centro Civico Buranello e degli ex Magazzini del Sale per ospitare atelier e la ristrutturazione del mercato Tre Ponti e dell’antico Chiostro di Certosa.
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