Passiflora, tra passione e relax: utilizzi e benefici
IL FIORE DELLA PASSIONE. Passiflora, o fiore della passione, o ancora fiore del relax. Passiflora è il nome con cui il padre agostiniano Emmannuel de Villegas introdusse il fiore in Europa al rientro da un viaggio in Messico, nel 1610. Il missionario rimase colpito da questo strano fiore, il quale ricordava i simboli della passione di Cristo: la corona del fiore veniva associata alla corona di spine di Gesù, così come i cinque stami stavano alle 5 ferite e i 3 stigmi ai 3 chiodi con cui egli fu inchiodato alla croce. Da qui, dunque, il nome di passiflora, dal latino passio (passione) e flor (fiore). Il fiore della passione, quindi. Di questa famiglia di fiori vengono utilizzate prevalentemente due varietà, ovvero la passiflora caerulea e la passiflora incarnata, impiegate con successo in campo erboristico per la cura e la prevenzione di ansia, agitazione, angoscia e insonnia.
PROPRIETÀ DELLA PASSIFLORA. Della passiflora, ad uso terapeutico, si usano le parti aeree, particolarmente ricche di flavonoidi e di alcaloidi indolici. Queste due componenti conferiscono alla passiflora le proprietà che l’hanno resa famosa, ovvero l’effetto sedativo sul sistema nervoso centrale e l’azione antispasmodica e calmante. Se dunque il nome di questo fiore fa riferimento alla passione, il suo utilizzo concreto suggerisce quello che è il suo soprannome: fiore del relax. Grazie alla sua influenza sul sistema nervoso, infatti, essa garantisce un sonno notturno tranquillo, senza il collaterale senso di appesantimento tipico dei sonniferi veri e propri. Le sue proprietà antispasmodica, invece, ne fa un buon alleato nel trattamento dei dolori dovuti alle contratture muscolari, come ad esempio i crampi mestruali.
CONTROINDICAZIONI. La passiflora si può acquistare in erboristeria sotto forma di infuso o di tintura. In tutti i casi, però, è preferibile rifarsi al proprio medico di famiglia prima di iniziarne l’assunzione, in quanto, nonostante il nostro organismo tolleri piuttosto bene questa pianta, potrebbero insorgere degli effetti indesiderati. Il primo rischio in cui si può incorrere è quello legato all’allergia, che potrebbe causare anche shock anafilattico. Risulta poi molto pericoloso iniziare una terapia di passiflora in concomitanza con l’assunzione di altre sostanze come antidepressivi, psicofarmaci e sonniferi. Tra gli effetti collaterali più conosciuti compaiono infine il senso di nausea e le vertigini.
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