Sorridi! Arrivano i pannelli fotovoltaici con foto
«Sorridi, le tue foto possono generare energia!». Così si legge in testa ad un comunicato stampa del CSEM, ovvero del Centre Suisse d’Electronique et de Microtechnique, un originale centro di ricerca nell’innovazione tecnologica che ha sede a Neuchâtel, affascinante città svizzera poggiata sulla sponda settentrionale dell’omonimo lago. I ricercatori del centro devono aver pensato correttamente che ormai le immagini sono ovunque. La loro presenza è così pervasiva e familiare che si arriva non più a pensare di sfruttare una determinata superficie per esporre un’immagine, quanto invece di sfruttare lo spazio di un’immagine per un secondo utilizzo. E di fatto è questo che hanno fatto al CSEM con il progetto Kaleo: hanno creato dei pannelli fotovoltaici con foto, sui quali in altre parole possono essere stampate delle fotografie. Pensate un po’: tutti quegli enormi cartelloni pubblicitari lungo la strada che fate ogni giorno per andare a lavoro, quelle immagini promozionali sui palazzi, o persino quella facciata ornamentale… tutto quanto potrebbe essere convertito in altrettanti pannelli fotovoltaici con foto.
Pannelli fotovoltaici con foto per arrivare ovunque con le rinnovabili
Come spiegano quelli di CSEM, lo sviluppo dei pannelli fotovoltaici con foto è stata resa possibile grazie al supporto della Banque Cantonale Neuchâteloise (BCN). Solitamente, quando parliamo di innovazioni tecnologiche, nel campo delle rinnovabili e dell’efficientamento energetico, ci riferiamo a dei dispositivi rinchiusi in qualche laboratorio privato inarrivabile, lontani non solo dalla comprensione del semplice non consumatore, ma anche dal suo sguardo. Ma questa volta parliamo di pannelli fotovoltaici con foto, e quindi di immagini, che sono proprio fatte per essere viste e condivise. Per questo il CSEM ha deciso di mettere in mostra la propria tecnologia Kaleo: 6 pannelli solari sono infatti esposti al pubblico nel centro di Neuchâtel, nei giardino della BCN. I pannelli solari non sono quindi stati appesi in una sala chiusa della banca, ma esposti nei giardini, sotto il sole battente. In altre parole, essi produrranno energia per tutta la durata della mostra (meteo permettendo, ovviamente). E per l’esposizione dei primi sei pannelli fotovoltaici con foto non sono state scelte delle immagini qualsiasi, bensì gli scatti del fotografo svizzero Guillaume Perret. Per la prima volta, dunque, ad una mostra fotografica non si esporranno delle foto solamente belle da vedere, ma anche energetiche, nel senso letterale del termine.
Pubblicità, cartellonistica, segnaletica stradale…
Ma come è possibile tutto questo? I pannelli solari non sono classicamente blu e monotoni? Coprire le celle solari con una fotografia non va ad annullare la loro stessa efficacia, privandole degli essenziali raggi solari? Normalmente questo ragionamento sarebbe corretto. Ma nel progetto Kaleo i ricercatori del CSEM hanno lavorato per riuscire a stampare delle immagini fotografiche ad alta qualità su un materiale sottilissimo e trasparente, che consente quindi un ottimale passaggio dei raggi solari. In questo modo, dunque, i pannelli fotovoltaici con foto riescono a produrre elettricità pulita pur essendo ‘coperti’ con delle fotografie. Di fatto una tale tecnologia apre tantissime strade davanti al fotovoltaico che, diventando capace di mimetizzarsi, potrebbe davvero essere installato ovunque. Nell’introduzione abbiamo ovviamente parlato dei cartelloni pubblicitari, ma non possiamo forse parlare anche della segnaletica stradale? No, non limitiamoci però a pensare al piccolo segnale di STOP sotto casa. Pensiamo invece agli enormi cartelli per le indicazioni stradali che si incontrano di continuo lungo le nostre autostrade, i quali, se realizzati con dei pannelli fotovoltaici con foto, potrebbero trasformarsi nei componenti di lunghissime ‘solar farm’.
Il lungo percorso di CSEM
Non è del resto la prima volta che su queste pagine parliamo di pannelli solari nascosti: non molto tempo fa abbiamo parlato infatti di celle solari travestite da mattonelle, da tegole e da coppi. Il fine, di fatto, è sempre il medesimo, ovvero trasformare i pannelli fotovoltaici in qualcosa di quotidiano e inseribile effettivamente in qualsiasi tipo di contesto, così da poter essere sfruttati a pieno. Il CSEM del resto sta lavorando in questa direzione già da diversi anni: nel 2014 i ricercatori svizzeri si guadagnarono l’attenzione dei media creando dei pannelli solari colorati, lisci e senza la presenza a vista di celle e di connessioni, così da eliminare ogni aspetto potenzialmente antiestetico. Come spiegarono all’epoca, tali pannelli colorati – oppure semplicemente bianchi – possono essere applicati su qualsiasi modulo fotovoltaico, così da far ‘scomparire’ dietro di loro i pannelli solari. Poco fuori Neuchâtel, per esempio, su un tetto di una casa sono stati installati dei pannelli fotovoltaici color terracotta,per integrarsi perfettamente con l’immagine e con l’architettura della casa. I pannelli fotovoltaici con foto del centro svizzero, dunque, sono solo l’ultimo passo di una lunga e fruttuosa ricerca estetica e allo stesso tempo green che, ne siamo certi, ha ancora molto da dire. Nel frattempo… avete pensato a quale immagine vorreste stampare sui vostri pannelli fotovoltaici?
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