Packaging: anelli biodegradabili per le confezioni da sei di birra
I classici anelli di plastica utilizzati per le confezioni da sei di birra hanno i giorni contati. La start-up E6PR ha realizzato un packaging fatto da anelli biodegradabili ottenuti da grano e orzo, perfettamente ingeribili dagli animali e degradabili nel giro di quindici giorni nel caso in cui dovessero essere abbandonati per strada. I famigerati anelli di plastica per la birra sono solo un esempio dei materiali che spesso finiscono per inquinare i nostri mari. Il rischio, nel caso degli anelli plastici, è doppio visto che possono intrappolare gli animali agendo come vere e proprie ragnatele e possono anche essere ingeriti dai pesci finendo per intossicare la catena alimentare. L’inquinamento da plastica e microplastica è uno dei problemi più noti a livello globale ed è una tematica a cui moltissimi paesi ed aziende stanno cercando di porre rimedio con azioni concrete: l’UE ha avviato un programma per assicurarsi che tutti gli imballaggi utilizzati nei paesi della UE siano riutilizzabili o riciclabili entro il 2030, McDonald promette di utilizzare solo imballaggi riciclati o provenienti da una filiera sostenibile certificati, l’Inghilterra sta per testare bustine di tè (contenenti polipropilene) completamente biodegradabili. Ora anche gli anelli biodegradabili della birra potranno contribuire a ridurre l’inquinamento da plastica.
Anelli biodegradabili per una birra più green
La start-up E6PR ha dovuto faticare non poco per arrivare ad ottenere questo prodotto: “Portare gli anelli biodegradabili a questo livello è stato davvero impegnativo – afferma Francisco Garcia, Chief Operating Officer di E6PR – visto che si tratta di un packaging realizzato da grano e orzo, tecnicamente commestibile, anche se sconsigliato per consumo umano”. Il prossimo step, fanno sapere dalla start-up, sarà quello di ottenere una confezione derivante dagli scarti della produzione della birra. Poiché la composizione degli anelli varierebbe in base al tipo di birrificio da cui deriva, E6PR ha preferito lanciare un prodotto che sapeva avrebbe funzionato.
Se gli anelli biodegradabili dovessero funzionare la strada per allargare questo tipo di packaging ad altri produttori di birra sarà in discesa. Attualmente E6PR, oltre a collaborare con il birrificio SaltWater, sta avviando una collaborazione con un grande produttore per testare la scalabilità del prodotto. “Per Big Beer – dichiara Marco Vega, co-founder dell’agenzia pubblicitaria “We believers” e collaboratore di E6PR – è fondamentale non solo produrre anelli biodegradabili, ma produrli in base ai grandi ritmi di lavoro richiesti”. Ora che la start-up ha lanciato ufficialmente il suo primo packaging, l’idea è di poter applicare la stessa soluzione ad altre bevande e rendere il mondo degli imballaggi per alimenti più sostenibile. Solo così riusciremo ad abbattere il dato secondo cui, ogni anno più di otto milioni di tonnellate di plastica, finiscono nei nostri mari.
Circular Materials Challenge: il futuro degli imballaggi è green
E6PR con i suoi anelli biodegradabili per birra è solo una delle start-up dedicate alla produzione di imballaggi sostenibili. In questi giorni durante il World Economic Forum a Davos sono stati proclamati i vincitori della “Circular Materials Challenge”, l’iniziativa promossa dalla Fondazione Ellen MacArthur che premia (con 200 mila dollari!) i migliori progetti rivolti al mondo degli imballaggi green. Tra i vincitori di quest’anno ci sono nuovi materiali compostabili ricavati in parte da scarti alimentari e da rifiuti agricoli. Questi materiali sono idonei per confezionare barrette di cereali, patatine, detersivi e persino prodotti come il riso. Siamo certi che con il tempo arriveranno altre soluzioni perché i rifiuti derivanti dall’uso smisurato della plastica è un problema ambientale che non può più essere rimandato.
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