Orti domestici: due soluzioni
Agricoltura

Orti domestici: due soluzioni per chi non ha spazio né esperienza

Un orto in casa

La voglia di coltivare da sé i propri ortaggi sta coinvolgendo un po’ tutti quanti, ma non sono molte le persone che possono dare libero sfogo al proprio pollice verde. Avere un orto dietro casa è infatti un lusso che raramente ci si può permettere, soprattutto se si vive in città, dove il verde urbano è una risorsa preziosa quanto rara. Non per questo, però, bisogna rinunciare alle proprie velleità agricole: le ultime tecnologie in fatto di orti domestici ci vengono infatti incontro, permettendoci di realizzare delle vere e proprie piantagioni in spazi ridottissimi. Abbiamo quindi selezionato due fantastiche soluzioni per le micro-produzioni casalinghe, adatte per qualsiasi tipo di appartamento: la prima è un’idea che viene dagli Stati Uniti, mentre la seconda è un’iniziativa tutta italiana, sviluppata all’interno dell’incubatore clean tech Progetto Manifattura.

Agli orti domestici ci pensano gli ingegneri del MIT

La prima soluzione di cui vogliamo parlare è Grove, l’orto intelligente per interni progettato dagli ingegneri del MIT: non abbiamo un balcone, né pollice verde, né spazio? Sembra incredibile, ma siamo proprio le persone adatte per acquistare questo piccolo orto domestico: deve essere piazzato all’interno di un appartamento, dove occuperà lo spazio di una piccola libreria, ed è un coacervo di hardware, software, ecologia e semplicità. Grazie a Grove è infatti possibile avere tutti i giorni un quantitativo sufficiente di insalata fresca: l’orto domestico garantisce poco meno di 10 cespi di lattuga ogni venti giorni, accompagnati da piccoli frutti ed erbette aromatiche.

Grove, ovvero curare l’orto con lo smartphone

Dietro alla creazione di Grove si nasconde un gruppo di lavoro davvero eterogeneo: non solo ingegneri, ma anche imprenditori, agricoltori, biologi e designer, tutti uniti per sfornare il miglior orto da interni pensabile. E lo strumento chiave per gestire al meglio questo orto non è la classica zappa, bensì il nostro smartphone: attraverso una app dedicata è infatti possibile correggere le caratteristiche di questo piccolo ecosistema domestico, senza aver necessariamente nessuna conoscenza pregressa in fatto di coltivazioni. In caso di assenze prolungate da casa, sarà per esempio persino possibile attivare uno stato di standby dell’orto, una specie di rallentamento del ciclo biologico, in modo da risparmiare le risorse impiegate. Elemento fondamentale per questo ecosistema è poi l’acquarium, che insieme ai sensori, ai filtri e alle lampade Led regola e favorisce la crescita delle piante.

Veve, l’orto verticale aereoponico

E se quelli di Grove Labs hanno pensato a chi non ha assolutamente spazio, a Progetto Manifattura si sono invece concentrati su chi di spazio ne ha poco, ma vuole sfruttarlo al massimo, moltiplicandone il potenziale: per fare questo Matteo Sansoni ha ideato Veve, il primo orto verticale aereoponico al mondo. È sufficiente avere un metro quadrato libero sul proprio balcone, o persino in casa: grazie a questo speciale orto verticale quella piccola superficie può arrivare ad ospitare fino a 200 piante, le quali normalmente occuperebbero circa venti metri quadrati. Insomma, con Veve abbiamo a che fare con il re degli orti domestici, almeno per quanto riguarda il numero di coltivazioni possibili.

Radici sospese in aria

Con Veve, dunque, ogni condominio potrebbe vantare tanti orti domestici quanti sono i balconi, con verdura fresca giorno dopo giorno. Anche in questo caso, il pollice verde è solo un optional: le radici degli ortaggi non sono piantate nel terreno, bensì sospese in aria, all’interno della struttura. Qui gli elementi nutritivi arrivano alle radici attraverso la nebulizzazione, con un utilizzo minimo di acqua ed energia. Come spiega Sansoni, Veve svolge una triplice funzione:

«La prima è quella di garantire la sicurezza alimentare, dato che ognuno da Milano a Shanghai con un semplice balcone, una terrazza inutilizzata o anche un angolo di una stanza può avere frutta e verdure fresche e controllate direttamente. La seconda è quella nutrizionale: l’orto Veve può fornire a una famiglia di 4 persone il fabbisogno giornaliero di vitamine e nutrienti per una dieta sana. Infine riattiva il processo di restituzione del valore al cibo: stando a contatto ogni giorno con ciò che consumiamo impariamo il valore del cibo e impariamo a non sprecare».