Onu VS Giappone: stop alla caccia alle balene
LA STRAGE INGIUSTIFICATA. Forse è la volta buona: anche il Giappone dovrà piegarsi alle leggi internazionali che vietano la caccia alle balene. Il tribunale delle Nazioni Unite ha infatti respinto la tesi del governo giapponese che giustificava lo sterminio delle balenottere accampando presunte finalità scientifiche. Ricerche i cui risultati stentavano peraltro ad arrivare. Il contenzioso, sollevato dall’Australia, ha posto dunque la parola fine sul programma JARPA II, che dal 2005 ha portato alla morte di 3600 balenottere minori.
TUTELARE UNA SPECIE A RISCHIO. La resistenza del Giappone è dovuta principalmente a un fattore culturale. In questo Paese, infatti, la carne di balena è ritenuta una prelibatezza alla quale è difficile rinunciare. «Invece di cercare di proseguire la caccia modificando l’attuale ricerca» sostiene Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia, «il Giappone deve unirsi ai programmi di ricerca scientifica internazionali in Antartide per studiare le balene e l’ambiente, e sostenere la creazione di una rete di aree protette nell’Oceano Antartico per proteggere l’intero ecosistema».
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