ONU: un piano contro le catastrofi ambientali
TROPPE VITTIME PER LE CATASTROFI AMBIENTALI. A Sendai, in Giappone si è svolta la Third United Nations World Conference on Disaster Risk Reduction a cui hanno partecipato 187 Stati membri dell’ONU con l’obiettivo di approvato un nuovo quadro per fissare 7 obiettivi e 4 priorità di azioni per ridurre i rischi di catastrofi. I Paesi presenti hanno dichiarato di essere «consapevoli del fatto che la realizzazione del nuovo quadro dipende dai nostri sforzi incessanti e instancabili per rendere il mondo più sicuro dai rischi di catastrofi nei decenni a venire, a beneficio delle generazioni presenti e future». Negli ultimi 10 anni, infatti, le catastrofi naturali hanno causato 700.000 vittime, 1,4 milioni di feriti e circa 23 milioni di senza tetto. Complessivamente, più di 1,5 miliardi di persone sono state direttamente o indirettamente colpite da disastri e perdite economiche che, in tutto il mondo, hanno superato 1.300 miliardi dollari.
7 OBIETTIVI MONDIALI. Gli obbiettivi concordati nel summit di Sendai da raggiungere entro 15 anni sono:
• Riduzione sostanziale della mortalità mondiale legata alle catastrofi;
• Riduzione sostanziale del numero di persone colpite;
• Riduzione delle perdite economiche in rapporto al Pil mondiale;
• Riduzione sostanziale dei danni causati alle infrastrutture e dell’interruzione dei servizi di base, in particolare alle strutture sanitarie ed educative in caso di catastrofe;
• Aumento del numero di Paesi dotati di strategie nazionali e locali per ridurre i rischi di catastrofe entro il 2020;
• Rafforzamento della cooperazione internazionale;
• Accesso accresciuto ai sistemi di allarme precoce multi-rischi ed alle informazioni e valutazioni sui rischi di catastrofi.
È POSSIBILE UNO SVILUPPO SOSTENIBILE? Secondo il capo dell’Office for Disaster Risk Reduction dell’Onu, «L’adozione di questo nuovo quadro per la riduzione dei rischi di catastrofi apre un nuovo capitolo importante nello sviluppo sostenibile perché enuncia chiaramente gli obiettivi e le priorità di azione che porteranno ad una riduzione sostanziale dei rischi di catastrofi e di perdite di vite umane e di mezzi di sussistenza. La messa in opera del Sendai Framework nel corso dei prossimi 15 anni necessiterà di un impegno forte e di una leadership politica e sarà essenziale per la realizzazione, più tardi quest’anno, dei futuri accordi sugli obiettivi dello sviluppo sostenibile e sul clima».
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