Olli: il bus prodotto con stampa 3D che si guida da solo
Con Olli tutti vorranno farsi un giro in bus
Parliamone: con questo bus anche i più restii ad utilizzare il trasporto pubblico potrebbero cambiare idea in un batter di ciglia. Non serve essere patiti di tecnologia, né convinti ambientalisti, né tanto meno essere dei grandissimi sostenitori del trasporto urbano: semplicemente, non si può non essere colpiti e affascinati da Olli.
Realizzato con stampa 3D
Ma che cosè Olli? È una piccola navetta ad alimentazione elettrica, immaginata, progettata e prodotta dalla Local Motors, un’azienda all’avanguardia con sede in Arizona, negli Stati Uniti. Per prima cosa, l’intero mezzo è stampato in 3D: la casa automobilistica statunitense non è nuova a questa tecnologia, poiché è stata una delle prime al mondo a produrre delle vetture realizzate con questa tecnica. In questo modo, oltre a ridurre i costi e le tempistiche, si minimizza l’impatto ambientale della produzione industriale.
L’autista è Watson, ed è un computer
La produzione attraverso stampa 3D è però solo uno dei tanti fattori che ci possono far innamorare di questo piccolo bus: ci basti pensare che è a guida autonoma. Non c’è un’autista. A guidare la navetta è un sistema di intelligenza artificiale messo a punto dalla Ibm e Big Blue, in grado di gestire in piena autonomia tutte le informazioni relative al traffico cittadino. Watson – così si chiama l’intelligenza artificiale con cui è equipaggiato Olli, non è solo in grado di guidare, ma anche di apprendere durante il lavoro e di dialogare con i passeggeri. Nessun cartello recante l’ammonizione ‘vietato parlare all’autista’ dunque, ma anzi, l’invito a rivolgere a Watson delle domande relative ai luoghi di interesse e ai tempi di percorrenza effettiva.
Un’app per prenotare una corsa
Non si sta del resto parlando di un progetto futuristico che forse non vedrà mai la luce: alcuni Olli stanno infatti già girando per Washington, percorrendo le prime miglia di prova. Questo bus può trasportare 12 persone, le quali vengono trasportate da un punto all’altro della città grazie all’alimentazione elettrica – e quindi pienamente sostenibile – del mezzo. Grazie alla tecnologia e alla connessione permessa dall’intelligenza artificiale, sarà poi possibile prenotare un posto sul piccolo bus attraverso un’apposita app per smartphone, così da avere un comodo e tempestivo passaggio al momento del bisogno. Come infatti ha spiegato Harriet Green, general manager Ibm Watson
«il cognitive computing offre incredibili opportunità capaci di creare esperienze per i clienti senza precedenti, sfruttando le enormi quantità di dati in streaming raccolte da tutti i dispositivi collegati all’internet delle cose, anche attraverso una miriade di sensori di un’automobile».
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